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Cara Europa ti scrivo…ai tempi del Coronavirus

Cara Europa ti scrivo perché qualcosa non funziona. Dal Trattato di Roma del 1957 che istituì la Comunità economica europea ne è passato di tempo. Allora, oltre all’Italia, furono Belgio, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Germania occidentale a sottoscrivere sia il Trattato di Roma, che l’altro patto che istituiva la Comunità europea dell’energia atomica (Euratom). Accordi che sono alla base di quella organizzazione sovranazionale in cui ora tutti noi stiamo vivendo, ovvero l’Unione Europea a 27 Stati.

Da sei a 27 membri il percorso non è stato semplice. Ma la solidarietà, però, è uno dei tratti che hanno contraddistinto questo ampliamento o meglio, per dirla più tecnicamente, l’intero Allargamento. Pochi forse ricordano, o magari non lo vogliono fare, le valanghe di milioni di euro che la Ue destinava ai singoli Paesi che si affacciavano al sistema. I ben noti strumenti a sostegno della pre-adesione prevedevano di iniettare denaro liquido a fondo perduto nelle casse delle varie Nazioni con programmi e strumenti finanziari che pescavano dalle risorse che gli Stati membri, tra cui l’Italia, versavano annualmente. Soldi che tornavano particolarmente utili a tutti quei Paesi che uscivano da economie dirigiste di matrice social-comunista che oltre alle libertà avevano messo in ginocchio le economie.

Aiuti e solidarietà per tutti, per i Paesi che erano parte integrante dell’ex blocco comunista del Centro-Est del Vecchio Continente, oppure concreti aiuti alla riunificazione delle due Germanie, quella occidentale e orientale. Non ci sono stati distinguo, ma braccia aperte in segno di solidarietà. Quella solidarietà che nel bel mezzo dell’emergenza dovuta al Covid-19 è mancata proprio verso l’Italia, Stato tra gli artefici e concreti finanziatori di ciò che oggi noi chiamiamo Europa.

Historia magistra vitae non è solo una locuzione latina ma un monito nel ricordarci che un Paese che non ha memoria non ha futuro, immaginiamoci un insieme di Paesi senza coscienza del loro passato comune.

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