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Colombo razzista, Dante omofobo e la Carmen maschilista? E non è finita.

Il politicamente corretto colpisce di nuovo e ora si mette in scia delle proteste Black Lives Matter. L’orrendo omicidio di George Floyd ha riacceso i riflettori sul problema del razzismo negli Stati Uniti e ha rimesso in discussione alcuni dei personaggi storici statunitensi accusati di essere razzisti o di aver contribuito a provocare dei massacri nel passato.

Per queste ragioni negli Stati Uniti ora è tornato in voga il dibattito sull’opportunità di rimuovere le statue dell’esploratore italiano Cristoforo Colombo, reo di aver scoperto l’America e di aver così dato inizio allo sterminio dei nativi americani. Il Generale Lee, a capo dell’esercito sudista durante la guerra di secessione, si è visto vandalizzare busti e statue che lo raffigurano in diversi Stati USA. Per i suoi rapporti con il regime fascista, hanno proposto di eliminare anche la statua a Chicago dell’aviatore italiano Italo Balbo autore della Crociata del Decennale Roma-Chicago-New York-Roma e celebrata a suo tempo sia dalla copertina di Time sia dal presidente statunitense in persona Franklin Roosevelt.

Anche in Europa ora i movimenti Black Lives Matter chiedono la rimozione delle statue di Leopoldo II, re del Belgio (1865-1909) perché simbolo del colonialismo belga. L’Università di Oxford ha rimosso alcuni ritratti di prestigiosi ex studenti bianchi ed etero
per sostituirli con altri ritratti di studenti di colore e LGBT. Un’altra prestigiosa università britannica, la SOAS (School of Oriental and Asian Studies) ha voluto rimuovere dai curricula filosofi come Platone e Kant in quanto “troppo bianchi”. Il giornale inglese The Guardian ha proposto di abbattere a Londra la statua dell’ammiraglio Nelson, il glorioso vincitore di Trafalgar, perché
sfruttava degli schiavi neri.

Anche in Italia ci siamo esercitati in operazioni di revisione storica alquanto stravaganti per metterci in linea con il politicamente corretto: alcuni hanno chiesto di non insegnare più la Divina Commedia di Dante Alighieri in quanto opera omofoba poiché inserisce i sodomiti in un girone infernale e a Firenze si è voluto cambiare il finale della Carmen di Bizet dove non è più Don Josè a uccidere la Carmen come nella versione originale ma il contrario: è la donna ad uccidere l’uomo (come se questo possa essere considerato un omicidio di minor gravità).

La revisione storica rischia di essere un esercizio pericoloso. Se andassimo ad analizzare attentamente allora si dovrebbero rimuovere le statue e le onorificenze del Presidente democratico degli Stati Uniti d’America Woodrow Wilson poiché bloccò l’arruolamento degli afro-americani nell’esercito a stelle e strisce. Se continuiamo con questo esercizio storico possiamo andare a vedere come la fondatrice delle cliniche per l’aborto Planned Parenthhood, Margaret Sanger non era una femminista ma bensì incoraggiava l’aborto al fine di ridurre la popolazione di colore negli Stati Uniti. E continuando si potrebbero arrivare alla rimozione degli edifici eretti durante il fascismo in Italia (già l’ex Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini ci era
andata particolarmente vicina).

E poi perché non abbattere il Colosseo perché dentro venivano fatti combattere degli schiavi o distruggere le piramidi perché furono erette da quei tiranni dei faraoni?

Recentemente i fondamentalisti jihadisti dello Stato islamico sono stati capaci addirittura di distruggere il tempio romano di Palmira in Siria, tutti i reperti archeologici a Raqqa o Mosul, e innumerevoli chiese che incontravano sul loro cammino di distruzione al fine di cancellare la storia pregressa di quelle terre. Gli eroi del mondo odierno non dovrebbero essere qualche calciatore o influencer ma bisognerebbe ricordare molto di più Khaleed al-Assad, l’archeologo di Palmira decapitato dalle bandiere nere che se pur minacciato di morte non ha rivelato dove si trovavano alcuni manufatti di inestimabile valore, non economico, ma storico e culturale per il mondo intero.

Nel ricordo di questo grande uomo e per differenziarci da quei barbari dell’Isis che come prima cosa avevano l’obiettivo di distruggere tutti i monumenti storici proprio per incominciare una nuova narrativa di propaganda, è necessario ricordare quanto sia importante non cancellare la storia e ciò che la rappresenta, ma preservarla e studiarla a fondo. Solo così si potranno fare i conti con il nostro passato senza dibattiti ideologici o addirittura oscurantisti.

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