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Il Premier olandese Rutte nel celebre video "anti-italiani"

Recovery Plan: l’Europa vuole ridurci alla canna del gas

Alla canna del gas: sembra che l’Europa ci voglia ridurre così. Ennesimo rinvio a luglio, presumibilmente fine luglio o inizio agosto per una decisione definitiva sui Recovery Fund. L’Europa dell’egoismo frugale non si è smentita neppure l’altro ieri nell’ultimo vertice dei cosiddetti “Ventisette”.

Se da un lato l’Austria con il cancelliere Sebastian Kurz sembrava ammorbidita, non si può dire lo stesso per le posizioni di Finlandia e Olanda. Parla infatti facile il primo ministro finlandese, Sanna Marin, quando nega aiuti a Paesi come l’Italia, colpiti per primi dall’emergenza da Covid-19. D’altronde la Finlandia con i suoi 5,5 milioni di abitanti contro i 60,5 milioni dell’Italia e una densità di abitanti per km quadrato pari a 16 rispetto ai 206 del Belpaese, non si può dire sia da prendere ad esempio per il contenimento della diffusione del Coronavirus.

In Finlandia, a onor del vero, con quella densità abitativa la possibilità di contagio era ragionevolmente ridotta al lumicino rispetto a quella cui sono andati incontro l’Italia e molti altri Paesi europei ben più densamente popolati. Ma tant’è e la premier Marin non ha esitato a sostenere assieme agli olandesi, altri fulgidi esempi di europeismo, il no ai prestiti a fondo perduto agli Stati maggiormente colpiti dall’epidemia.

Dell’Olanda e della sua spiccata propensione all’europeismo, fatta di fiscalità di vantaggio per le multinazionali straniere, che drenano entrate agli altri Paesi non concorrenziali rispetto alle condizioni praticate nel Paese dei coffee-shop dove al contrario del resto della Ue, anche lo “spinello” è legalizzato, ne abbiamo già detto.

Ahinoi, grazie a questi “primi della classe” c’è il rischio concreto che si allontani ulteriormente il periodo degli aiuti europei al nostro Paese.

Al timone di questa Europa che si sta sgretolando sulla rigidità e il menefreghismo di chi sta meno peggio o non vuole avere problemi, arriverà a fine luglio Frau Angela Merkel. Per la Germania non sarà un semestre di presidenza facile: da un lato il Recovey Fund, dall’altro il continuo arrivo di profughi che Malta allontana a malo mondo, spedendo scafisti e navi Ong con a bordo decine o centinaia di persone verso le coste italiane. Italia che oltre al coronavirus si trova da sola ad accogliere un crescente numero di profughi che non hanno mai smesso di arrivare via mare o via terra lungo la rotta Balcanica, attraversando tra i boschi il confine con la Slovenia. Frontiera rivelatasi colabrodo un po’ ovunque, tranne ai valichi dove gli sloveni hanno prontamente sbarrato il passaggio con reti, barriere new jersey o massi posti nottetempo sulle strade non appena scoppiata l’epidemia.

Cara Europa ma non c’era la redistribuzione dei profughi tra i Paesi della Ue, per consentire a chi fugge da situazioni di difficoltà un futuro e una vita migliore?

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