Avete presente le interviste post-partita?
Sala Stampa, giornalisti schierati, allenatore seduto al tavolo, grafica di sponsor alle spalle. Ad un certo punto arriva la domanda difficile: “Mister, se Tizio non avesse fatto quella papera mostruosa…la partita si poteva vincere, non è vero?”. Il Mister aggroviglia il sopracciglio, beve un sorso d’acqua e risponde: “Le partite si vincono e si perdono tutti assieme e non è un singolo episodio a determinare il risultato. Il match ha evidenziato i nostri punti di debolezza. Evidentemente la preparazione fisica e tattica non era adeguata. Me ne assumo le responsabilità. Lavoreremo di più e meglio per raggiungere tutti assieme il risultato a cui ambiamo e daremo soddisfazioni al nostro pubblico. Ne sono certo”.
Ho iniziato dalla fine. Ma mi pareva un bel esempio di gioco di squadra.
Qualche sera fa mi è capitato di seguire la trasmissione televisiva “Belve” su Rai 2. Ospite il Sindaco di Roma, la grillina Virginia Raggi. Le domande, tutte molto “frizzanti”, si sono, ad un certo punto, concentrate sulla famosa targa in ricordo dell’ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che avrebbe dovuto essere scoperta il giorno dell’inaugurazione dell’omonima piazza romana.
Purtroppo, all’ultimo minuto, qualcuno ha notato che la targa riportava un vistoso errore ortografico. Alla piccante domanda di chiarimenti sulla “gaffe”, Virginia Raggi ha risposto che non è tra i compiti del Sindaco scolpire le targhe e che la persona, che aveva commesso l’errore, era stata “cacciata”, precisando poi meglio: “messa a fare un’altra cosa”.
La risposta mi ha colpita e spinta a due diverse considerazioni. La prima riguarda il metodo. Una svista può capitare a tutti, proprio per questo solitamente negli uffici stampa e nelle aree comunicazione delle aziende si lavora in team.
La seconda concerne invece il merito. Da qui l’incipit del mio articolo. Non ho mai sentito un buon Mister e nemmeno un autorevole Capo Azienda puntare il dito su un proprio uomo, con frasi che lo condannano ad aver commesso il fatto e rendono noto, urbi et orbi, di aver risolto il problema con la sostituzione del presunto colpevole.
Non so chi, tra i cittadini romani, di fronte a questo gesto plateale e a queste parole del Sindaco, possa sentirsi particolarmente sollevato o rassicurato. Gli errori capitano ma se a monte sono state create le giuste reti di protezione, gli stessi vengono individuati per tempo. La responsabilità non è mai del singolo ma della squadra, sia nel minimizzare il rischio che l’evento avverso si manifesti, che nell’assumersi le colpe e rimediare al danno.
In autunno a Roma ci saranno le elezioni amministrative. Virginia Raggi si ricandida per il secondo mandato.
Ai posteri l’ardua sentenza.