“L’ultima cosa che ricordo…” comincia così il racconto di Emanuela paziente per tre settimane della terapia intensiva di Treviso. Poi iniziano le lacrime, ancora oggi, a mesi di distanza. I dolori, il sonno, la difficoltà a camminare e ancora oggi a sollevare una forchetta.
Il suo racconto è devastante per quanti ancora oggi sostengono le tesi dei complottisti da bar.