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Coronavirus: il peggio deve ancora venire? Non ci restano che Zaia e Zangrillo

Arcuri, Bassetti, Bonaccini, Bonelli, Botteri, Bragnasco, Brusaferro, Burioni, Capua, Cauda, Cirio, Colao, Crisanti, De Luca, Di Donno, Fauci, Fedriga, Fontana, Fusani, Gallera, Galli, Guerra, Morrone, Musumeci, Palù, Pandolfi, Rezza, Ricciardi, Richieldi, Speranza, Tarro, Viola, Zaia, Zangrillo…. tutti nomi strettamente in ordine alfabetico che, ognuno per la propria competenza, ci ha informato, appassionato, terrorizzato per mesi interi, dall’alto della loro scienza.

Sarebbe stata cosa buona e giusta se gli scienziati di cui sopra virologi, epidemiologi, infettivologi, pneumologi, immunologi, massmediologi, tuttologi,….ologi, …ologi,…ologi, giornalisti, corrispondenti, protezione civile, politici, governatori, task force, fossero stati preventivamente catechizzati dal relativo ordine professionale di appartenenza e così poi univocamente informare, appassionare, terrorizzare. Invece no; tutti, a turno, pronti a catturare questo o quello schermo in un vorticoso delirio di onnipresenza.

Ed è così che, tra un flash mob e l’altro ampliavamo il nostro vocabolario apprendendo di lockdown, droplets, termoscanner, smart working, triage, distanziamento, DPCM, autocertificazione, e intanto imparavamo a lavarci le mani, sanificarci, indossare guanti e mascherine, con lo sguardo al cielo per un drone o elicottero guardone. Uno solo lo scopo: fronteggiare l’incombente rischio pandemico.

Perchè di rischio pandemico si trattava, e l’OMS ancora proprio oggi ci terrorizza dicendo “mi spiace ma il peggio deve ancora venire”. La vera pandemia invece si profilava sotto forma di cassa integrazione, perdita di lavoro, stati depressivi, suicidi, a causa della forzata clausura, o meglio lockdown secondo i fini dicitori, il cui lungo prolungamento, il più lungo e pesante d’Europa, avrebbe mantenuto alta la sensazione di obbligo vaccinale.

E che dire delle varie metrature, prima 80 cm, no almeno un metro e mezzo ma forse meglio abbondare con due, perchè il fottutissimo virus fluttua a una certa altezza, a una certa distanza, per un certo tempo, con un certo clima e fors’anche a una certa ora. E intanto no al plasma ma ok al box in spiaggia per ombrellone e lettino, no immunità di gregge e sì a barriere plexiglass e rime buccali a scuola, no Avigan e Idrossiclorochina e sì all’app Immuni, e poi mi raccomando le mascherine non sempre, i guanti forse si ma anche meglio no, il troppo gel può fare male! Tutto chiaro, ma di una scienza confusa.

E allora? In attesa che Istituto Superiore Sanità (ISS), Comitato Tecnico Scientifico Nazionale (CTSN) e Organizzazione Mondiale Sanità (OMS), facciano un pò di chiarezza con nuove linee guida da perseguire e sperando che anche l’ E.U. sinora assente rientri dalla latitanza, non ci resta che affidarci a ZA ZA.

ZAIA e ZANGRILLO, avendo già dimostrato tutto il loro valore ed efficientismo, facciano un ultimo sforzo: con un buon prosecco di Conegliano o Cartizze di Valdobbiadene chiariscano le idee annebbiate di tutti gli scienziati, soloni, tuttologi di cui parlavamo convocandoli presso la bocciofila di Vo’ Euganeo o nell’Aula Magna del S. Raffaele di Milano. PROSIT.

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