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Il Presidente del Consiglio Mario Draghi

Decreto Sostegni Bis: beneficio o insidia per le imprese?

Il Decreto Sostegni bis (DL 73/2021), pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 26 maggio 2021, tra le diverse novità introdotte, prevede la sospensione fino alla fine del 2021 delle rate del mutuo e dei contratti di leasing ed in genere sulle linee di credito individuate dal decreto “Cura Italia”.

A differenza di quanto previsto per le precedenti proroghe, questa volta PMI e professionisti dovranno inviare, anche via email, apposita comunicazione alla banca entro il 15 giugno e la moratoria riguarderà solo la quota capitale (questo per aggirare i paletti imposti dalle norme che vietano gli aiuti di Stato) con conseguente incremento degli interessi da pagare che dovranno essere in ogni caso rimborsati a partire dal 1 luglio.

E proprio la restituzione all’istituto finanziatore della quota interessi, potrebbe costituire un esborso non sopportabile dall’impresa con il concreto rischio di finire nella blacklist bancaria acquisendo di conseguenza un rating tale da non essere più finanziabile almeno per l’immediato futuro. E’ noto infatti come l’ammortamento usato nella stragrande maggioranza dei casi è quello cd “alla francese” per cui le rate hanno quote di capitale crescenti e quote di interesse decrescenti.

Quota che, secondo il piano di ammortamento, può avere una incidenza sulla rata assai variabile: può rappresentare, infatti, il 10-15% dell’importo, ma, se il piano di rimborso è all’inizio, la sua incidenza può risultare superiore al 50-60% dell’ammontare complessivo della rata. Pertanto i prestiti che si trovano nel primo quinquennio di ammortamento (e risultano essere la maggioranza in questo momento), per le PMI hanno quote di interesse molto elevate e di conseguenza sarebbe ridotto il beneficio della moratoria sui mutui bancari e sui contratti di leasing, tant’è che associazioni di categoria stanno già chiedendo al Governo e alle forze politiche di correggere questa grave conseguenza a quanto pare non considerata da chi ha redatto la norma.

In ogni caso, con tale proroga, slitta di conseguenza al 31.12.2021 anche il termine di sospensione delle segnalazioni a sofferenza alla Centrale Rischi di Banca d’Italia (e banche dati private di informazione creditizia) delle imprese che abbiano beneficiato della moratoria.

Luci ed ombre anche per quanto riguarda i prestiti cd “garantiti dallo Stato” che rischiano di diventare più cari. Segnala infatti Unimpresa come il DL Sostegni bis cancelli il tetto, pari a circa il 2%, agli interessi praticati dalle banche sui prestiti, garantiti dallo Stato attraverso il Mediocredito centrale, fino a 30.000 euro.

Tra le altre novità peggiorative vi è altresì la riduzione della percentuale della garanzia dello Stato che scende dal 100% al 90% per i finanziamenti fino a 30.000 euro, e dal 90% all’80% per quelli superiori a 30.000 euro. La garanzia pubblica è al 90% dell’importo per le operazioni di ristrutturazione di vecchie linee di credito. Per contro, elemento positivo è l’estensione della garanzia pubblica da 6 a 10 anni.

Avv. Paolo Emilio Quaggetto – diritto bancario, societario e d’impresa

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