Numeri shock sul mondo parallelo (e sommerso) che vuol dire galassia nel nostro paese in crisi. Cannibalizzato da un’economia che schiaccia la nostra imprenditoria. (guarda il video qui sopra). E’ molto chiaro dall’analisi delle indagini fatte dalla Guardia di Finanza del Veneto comandata dal Generale Giovanni Mainolfi.
In una intervista in diretta con Antenna Tre il Comandante svela i dati: 40.000 residenti cinesi in Veneto, 10.000 le partite iva e di queste ogni volta che viene avviato un controllo nel 71% dei casi vengono rilevate irregolarità. Il 58% delle imprese dichiara zero reddito, un altro 21% invece è sotto i 6000. Cifra evidentemente modestissima.
Ma oltre al danno la beffa, in un mercato al ribasso che straccia la concorrenza della nostra imprenditoria. La fedeltà “valutaria” è pressochè nulla se consideriamo che in 10 anni 600 milioni di euro si sono volatilizzati dal territorio Veneto verso altri paesi, in particolar modo Cina.
E poi un paradosso assoluto: oltre 230 milioni di contributi non versati all’Inps proprio mentre il sostegno della nostra cassa previdenziale scopriamo che fa gola agli imprenditori del Dragone. Ovvero, la Finanza ha scoperto che gli imprenditori cinesi hanno attinto ai fondi italiani e pubblici per un ammontare di 50 milioni mentre molti di loro mandavano poi i propri dipendenti cassintegrati a lavorare in nero presso altre aziende cinesi del territorio.
“I soldi? Non li vediamo proprio”, dice il Comandante Mainolfi. Perchè la comunità cinese che compra da propri connazionali usa sistemi di pagamento elettronico tramite App su conti correnti in Cina.
Oltre al danno, la beffa.