L’età si sente, porca miseria se si sente. Ma fortunatamente la memoria non mi ha abbandonata, anche se i miei figli mi dicono sempre che perdo colpi. E, invece, sfortuna loro non sono per niente rincoglionita, me lo assicura il mio medico di famiglia che mi ritiene indenne dall’arteriosclerosi.
In questo periodo, in aggiunta, parlando del più e del meno sulle elezioni americane, i miei figli mi dicono pure che non capisco nulla di politica internazionale. Convinti loro…
A mio avviso non è così e se proprio devo dire la mia, questa settimana mi sono divertita un sacco. Spiegavo alle mie amiche, almeno a quelle che sono ancora tra noi, che quel Donald Trump, anche se non proprio simpatico, nel mandato da presidente degli Stati Uniti d’America ha generato un grande sviluppo economico. E, poi, non firmando gli accordi sul clima è stato più coerente di tanti altri Stati e Staterelli che hanno sottoscritto il documento, anche se molte delle proprie imprese hanno dislocato in Paesi più poveri le loro produzioni, inquinando senza controllo.
Le mie amiche, in risposta, mi mandavano le foto delle pagine dei giornali con i dati dei sondaggi che davano vincitore Joe Biden con percentuali a doppia cifra. Ora sorrido e lo faccio di gusto. I sondaggi hanno dimostrato la loro inattendibilità e i “giornaloni” internazionali – in particolare americani – hanno testimoniato che non hanno più il filo diretto con i propri lettori.
Finalmente, dopo quasi una settimana abbiamo saputo che il presidente degli Stati Uniti d’America è Biden. Credo bene, e lo dico con fermezza, che più di qualcuno rimanga perplesso su questo sistema elettorale, certamente democratico ma che si presta a molte interpretazioni. Neppure mi immagino una cosa del genere in Italia, dove le lettere con i voti arriverebbero puntuali per la legislatura successiva, ma non per quella per cui si sta votando.
Ormai noi anziani siamo costretti al lockdown casalingo da mesi, così mi diletto a fare zapping da un canale all’altro. Se prima delle votazioni i media davano per sconfitto Trump con un ampio margine di distacco, ora inneggiano alla vittoria di Biden. Ma ho anche sentito che nel Senato i numeri sarebbero tuttora a favore dei repubblicani, significando chiaramente che ben poco potrà essere modificato senza l’approvazione dei provvedimenti in questo ramo del Congresso americano.
Alla faccia della democrazia a stelle e strisce e del suo tanto strombazzato garantismo. A me sembra che qui nel Vecchio Continente le cose, almeno dal punto di vista elettorale, funzionino decisamente meglio!
Sarà una questione di età e di maturità.