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Albert Einstein, fisico

Gioia o dolore: la teoria della relatività è in noi. Cerchiamola

“Quando un uomo siede un’ora in compagnia di una bella ragazza, sembra sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora. Questa è la relatività”
Questo aneddoto venne pubblicato per la prima volta sul New York Times nel marzo del 1929. Era la risposta che la segretaria di Albert Einstein,  doveva fornire ai giornalisti che desideravano una intervista, in merito alla sua incredibile ed innovativa formula, nell’ambito della relatività ristretta.
Le varianti della storiella sono molteplici, e non è neppure sicura la fonte, ma ci serve per riflettere sul momento che stiamo vivendo.
 
Tutto quello che ci accade è neutro, siamo noi che gli attribuiamo un segno positivo o negativo, a seconda della lettura della realtà.
 
Prendiamo il coprifuoco delle 22. Se chiedete cosa ne pensi, al genitore di un ventenne che tornava a casa dopo qualche spritz di troppo con gli amici, lasciando in ambasce mamma e papà fino al suo rientro, vi diranno che è un’ottima cosa. Se ne parlate con il gestore di un locale notturno, che ha visto fallire la sua attività, vi farà capire che è stata una misura folle e disastrosa.
 
Discutete di smart working con l’inventore di una della piattaforme maggiormente utilizzate in questo periodo, si illuminerà, definendo la pandemia il suo Eldorado. Chiedetene conto ad un quattordicenne al suo primo anno di liceo, vi spiegherà che odia utilizzare quel freddo strumento elettronico, e vorrebbe essere in aula…ambirebbe addirittura ad una interrogazione a sorpresa!
 
L’elemento preso in considerazione è il medesimo, la sua percezione è invece diametralmente opposta.
Come possiamo dunque trarre il meglio da ogni accadimento?
Ci viene in aiuto la psicologia positiva.
Per prima cosa dobbiamo considerare che la durata delle conseguenze di ogni evento che ci coinvolge, è estemporanea e non permanente: prima o dopo la pandemia sarà relegata alle pagine di un libro di storia.
Le aree coinvolte sono esclusive, la professione per qualcuno, gli affetti per altri, ma non pervadono ogni ambito della nostra esistenza. Potremmo essere in splendida forma fisica o avere imparato a cucinare come chef Cannavacciuolo!
La portata dell’evento può essere sopportabile, e quindi dovremmo ragionare su come utilizzare a nostro vantaggio un momento sfidante, oppure insopportabile e allora, disturbando Epicuro, passeremo noi.
 
Ma l’elemento secondo me più interessante è quello che ho lasciato per ultimo: la responsabilità, che è l’abilità di rispondere a ciò che accade, dipende da me o è esterna? Se ho potere di cambiarla, agisco in tal senso, se è immutabile anche con il mio impegno, ritorno al punto precedente, cercando nuove opzioni per ri-costruire me stesso ed il futuro che desidero…
 
Perché “Mai ti viene dato un desiderio, senza che inoltre ti sia concesso il potere di avverarlo. Può darsi, tuttavia, che ciò ti costi fatica” ( R. Bach )
 
Barbara Fiori
Happiness Coach

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