Da tempo ormai risuona sempre di più l’imperativo di cambiamento. Perché? La vita di tutti noi a livello globale nella frazione di pochi giorni è stata stravolta, le nostre abitudini sono cambiate come anche è cambiato il nostro stile di vita quotidiano.
In questi giorni ci siamo accorti dell’importanza dell’ambiente domestico, dell’ambiente di lavoro e di dove passiamo il nostro tempo libero. La casa dopo essere stata vissuta per anni come un albergo, riducendola all’essenziale, perché la vita era fuori, per strade e piazze, viene rivalutata/rivista. L’effetto movida ha condizionato il rapporto con l’abitazione, salvo poi di botto riscoprire, i giardini condominiali, il balcone, le stanze ben delimitate per poter lavorare e i figli seguire le lezioni on line, esigenze queste che mal si conciliano con il concetto di open space.
Open space che non si è limitato alla casa, ma ha coinvolto uffici, ristoranti, luoghi per il tempo libero ecc. Ma facciamo un passo indietro. Che cos’è l’open space?
Letteralmente “open space” significa “spazio aperto” e col termine si fa riferimento ad ambienti senza pareti divisorie tra i vari spazi. È una tendenza che nasce soprattutto dai loft newyorkesi spesso ricavati in ambienti prima industriali. Per la casa è un’evoluzione recente della forma domestica, diffusasi per negazione della configurazione a stanze separate in contrapposizione ad una impostazione piccolo borghese che fino ad oggi sembrava fuori moda. Questa tendenza che ha spadroneggiato negli ultimi decenni ha aiutato a sfruttare meglio gli spazi di metratura ridotta. Infatti, dove non c’è tanto spazio, l’open space permette di avere più funzioni contemporaneamente senza creare ambienti sperati.
Un’altra considerazione da farsi visto il trascorso di questi mesi è: la moda delle mini case, scelta quasi obbligata visti i cambiamenti sociali, tra single, natalità zero, popolazione sempre più anziana, rischia di essere cancellata dalla richiesta di spazio e di comfort venuti prepotentemente alla ribalta? Difficile valutarlo in così breve tempo, ma molto probabilmente vedranno un altro paniere di mercato.
Ma ora torniamo a noi. Privacy e sicurezza hanno riportato in auge il ruolo dei confini domestici e non. Vediamo una tra le tante celebri frasi del famoso architetto Le Corbusier, tratta da “Vers une architecture” 1923, “Saper abitare è il grande problema, e alla gente nessuno lo insegna”. Quanto attuale è quest’affermazione. Avanguardia pura! Cosa intende dire Le Corbusier con quest’atra frase? “La casa è una macchina per abitare”. Non la intende in quanto automobile, ma come meccanismo, strumento per abitare, per realizzare spazi di qualità per la vita dell’uomo”. Quindi la casa, gli spazi mi servono per vivere meglio.
Attualissimi, sono i famosi 5 punti dell’architettura di Le Corbusier:
1.Si utilizzino pilastri in cemento armato (pilotis) come fondazione dell’elevato delle strutture: essi alleggeriscono il volume complessivo della struttura, la isolano dall’umidità del terreno, e contemporaneamente creano uno spazio utilizzabile come garage, rimessa, o passaggio coperto.
2. Si completi l’edificio con una tetto-giardino (toit terrasse): l’erba crea un effetto coibente e isolante per i piani sottostanti, il tetto diventa uno spazio vivibile e ripristina la presenza del verde nelle zone urbane.
3. Si disegni una pianta libera e funzionale degli spazi (plan libre): la struttura portante in cemento armato permette di organizzare la sistemazione delle pareti divisorie in totale libertà.
4. Si immagini la facciata degli edifici in modo libero e creativo (façade libre), mutabile in ragione dell’ambiente in cui si inseriscono e delle funzioni che devono assolvere. Si immaginino alternanze di vuoti e pieni, di linee orizzontali e verticali.
5. Si apprezzi l’utilizzo di finestre sviluppate per tutta la lunghezza della facciata (fenêtre en longueur): la luce deve diffondersi il più possibile negli interni, creando una comunicazione tra chi abita gli spazi e l’ambiente naturale all’esterno.
Era il 1923….
E oggi?
Inconsciamente stiamo guardando al passato. Si sa! la storia insegna! La tendenza all’individualità ed ai propri spazi si sta sempre più imponendo, dalla casa agli uffici, fino al commerciale ed al tempo libero.
La casa tornerà “borghese” in chiave moderna, con aumento dei volumi, ma ben definiti e delineati, con identificazioni per zone (cucina, soggiorno, pranzo) che aiutati dalla modularità potranno essere anche messi in connessione tra loro. A ciò il valore aggiunto sarà la luce e l’esterno che dovrà essere in continuità con la casa.
Gli uffici e gli spazi lavorativi diventeranno solo dei data center e sale riunioni con collaboratori che lavoreranno da casa e vi si recheranno solo all’occorrenza? Sicuramente la limitazione del contatto fra le persone sarà la linea guida fondamentale nel ridisegnare e ricreare le postazioni operative. Il ripensamento degli spazi di lavoro sarà centrale anche per comprendere in quale direzione tornare a investire. Saranno probabilmente spazzati via gli open space che ora hanno una presenza predominante sia negli uffici privati che quelli che erogano servizi al pubblico per una rivisitazione del retrò in chiave moderna.
I ristoranti, svilupperanno ove possibile, sempre più le salette private usando pareti mobili o elementi d’arredo che consentiranno privacy e distanziamento. Anche all’esterno i tavoli avranno una loro riservatezza, attraverso siepi, rampicanti o strutture dal cuore green, l’ecosostenibilità e l’attenzione all’ecologia si stanno facendo sempre più strada per gli interventi di adeguamento andando a sostituire i grandi spazi open sovraffollati in alternativa alla prima corsa al plexiglass.
Il cambiamento che si sta vivendo ha radici non solo sull’aspetto oggettivo, ma molto più profonde. Lo shock, che ha colpito il genere umano ha influito sulla socialità, stili di vita, di pensiero e evoluzione delle figure.
La famiglia tornerà ad essere più famiglia, l’impiegato lavorerà ad obbiettivi e non più ad orari, il manager sarà più consulente e motivatore, non più mero controllore, chi fornirà servizi li darà sempre più customizzati.
Siamo pronti?