L’attacco hacker alla Regione Lazio ha fatto sorgere spontanea una domanda:
“se siamo in grado di aiutare gli Usa perché ci facciamo fregare in casa?”
Una notizia riportata praticamente da tutti giornali e dalle tv.
Una cyber offensiva causata da un virus ransomware.
Il presidente della Regione Lazio parla di “attacco senza precedenti , arrivato dall’estero, che ha provocato la paralisi del sistema informatico regionale”, e il blocco ha interessato persino le prenotazioni per i vaccini.
Serviranno settimane per risolvere il problema.
Ma la domanda sul perché ci facciamo fregare in casa, è sorta pensando al Generale Italiano della Guardia di Finanza in congedo Umberto Rapetto.
Il 1 luglio 2021 in audizione alla Camera, avvertiva del rischio che correva il nostro sistema informatico, rappresentandone la gravità, ma raccogliendo uno scarso e ingiustificato interesse da parte politica.
Ma chi è Umberto Rapetto
Noto come “LO SCERIFFO DEL WEB”, è nato ad Acqui Terme il 19 agosto 1959, allievo della scuola militare Nunziatella, è stato Comandante della 1° Compagnia GdF di Trieste, trasferitosi a Roma ha fondato nel 2001 e guidato fino al 2012 il Gruppo Anticrimine Tecnologico (GAT) poi elevato a Nucleo.
Tra le più importanti attività del generale:
- le indagini da lui dirette nel 2001 che hanno portato negli Usa, alla condanna definitiva dei cracker di attacchi web a danno del Pentagono e della NASA;
- quelle sullo scandalo delle slot machine non collegate in rete all’anagrafe tributaria che hanno portato alla condanna dei vertici dei Monopoli di Stato e delle società concessionarie nonché al pagamento di 2 miliardi e mezzo di euro;
- ed è stato inoltre consulente della famiglia di Marco Pantani, prestando testimonianza nel 2019 davanti alla Commissione parlamentare antimafia.
Con tale esperienza e competenza, il gen. Rapetto poteva essere il nostro “cyber vaccino” ma, come spesso accade in Italia l’avviso o meglio, la sua professionale consulenza, non ha trovato l’attenzione che meritava e i fatti di questi giorni, ci dicono che l’attenzione la meritava eccome!
Il generale il 7 luglio 2021, nel suo articolo “vi racconto l’atmosfera grottesca dell’audizione sul DL Cybersicurezza” sulla testata giornalistica infosec.news, descriveva quanto accaduto in audizione alla Camera (video integrale).
Quella del gen. è stata una relazione che meritava più di un atmosfera grottesca e che alla luce di quanto accaduto in regione Lazio, fa inalberare (per non dire altro).
Ancora una volta la politica ha colpevolmente perso tempo, probabilmente perché troppo impegnata nelle contese intestine.
Ma cosa succederà ora
I dati contenuti nei server violati, probabilmente faranno il giro del mondo, arricchendo gli hacker che forniranno importanti informazioni (quelle dei cittadini della regione Lazio) al miglior offerente.
Ma sicuramente, come spesso facciamo praticamente tutti noi comuni utilizzatori di tecnologia, avranno fatto il “backup” dei dati.
Infondo è un semplice sistema di prevenzione dalla perdita dei numeri dei nostri contatti, dei nostri dati, delle nostre foto, non possono non aver fatto il backup.
Risolveremo recuperando i dat dal backup…..o non lo hanno fatto?…….
Ma quello che ancora di più irrita, è che dopo un anno e mezzo di pandemia, ci si aspettava che gli inquilini di Palazzo Montecitorio, forti dell’esperienza fatta, risultassero più reattivi e attenti, più consapevoli della necessità di prevenire, evitando ai cittadini altre fastidiose cure.
Invece, non hanno ascoltato i segnali d’allarme che erano stati lanciati.
E pensare che oltre alle competenti segnalazioni del gen. Rapetto, di segnali che indicavano l’inadeguatezza di sistemi software e dei server della Pubblica Amministrazione si erano già rivelati.
Il 13 maggio 2021 la piattaforma del Ministero della Giustizia aveva subito la violazione dei dati degli aspiranti avvocati che dovevano sostenere l’esame di abilitazione (articolo su la Repubblica).
Dopo questi episodi di cyber violenza, cosa ne penserà il movimento underground su green pass e violazione della privacy…
Augurandoci di aver stoppato l’avanzata Cinese e la nuova via della seta, di vincere la guerra al Covid, di liberarci dai cyber attacchi, speriamo almeno di non essere prossimamente invasi dall’Impero Klingon (vedi Star Trek).