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Cenerentola

Il rifugio è nelle fiabe: ci insegnano che il bene vince

Le fiabe sono sempre state un validissimo strumento di apprendimento, un modo dolce di insegnare che il bene è più forte del male e che i draghi, anche se esistono, si possono sconfiggere.

Da bambini per noi è molto chiaro che sia così. Sappiamo che esistono poteri straordinari e bacchette magiche, che gli animali possono parlare e le zucche diventare carrozze, che le principesse buone hanno madri perfide o sorellastre, che un cuore gentile, prima o poi, avrà la meglio su ogni manipolazione malefica.

Il cinema ha arricchito queste narrazioni con la forza di suoni, immagini e toni di voce che, una volta, erano lasciati all’interpretazione di genitori, zii e nonni che ci addormentavano accompagnandoci così tra le braccia di Morfeo.

Ora si parla di emozioni e di come siano fondamentali nelle nostre scelte tanto la gioia che la tristezza (Inside Out), di padri che vogliono tenere la famiglia al sicuro dentro una caverna piuttosto che andare alla ricerca di un nuovo mondo, pieno di pericoli (I Croods), di come la nostra anima possa perdersi nella fuliggine della disperazione se non accettiamo l’amore (Soul) e di scuole di mostri che capiscono che l’energia maggiore può arrivare dal far divertire i bambini piuttosto che dallo spaventarli (Monsters & Co.).

Ogni racconto, quale che sia la forma in cui è espresso, apre in noi porte che regalano l’accesso al mondo dei desideri, dei sogni irrealizzabili che si avverano e di tutto quanto, oggi, ci manca.

Brodo caldo per l’anima, da sorbire soli o in compagnia ma da lasciare scorrere fino a quando il Covid diventi un lontano ricordo…o il nuovo cattivo di una favola che vede gli eroi sconfiggerlo e sedersi intorno ad un tavolo a brindare per la vittoria.

Barbara Fiori
Happiness Coach

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