Il Ring tra Conte e Fusani e quell’arroganza di un potere che non c’è più

Il “battibecco” tra il Premier Conte e la giornalista Claudia Fusani tiene banco in queste ore. Una delle poche “notizie” emerse dalla conferenza-maratona di fine anno del Presidente del Consiglio. Ma quanto successo (guarda qui sopra il video), merita forse qualche riflessione.

Libertà di stampa, cambio di vento, termometro di salute del potere, arroganza di chi comanda e infine sì, finto puritanesimo e anche un pò di “piacioneria” da talk. Quel protagonismo da Tv che la Fusani conosce bene. Secondo me c’è un bel frullato di tutto questo; senza ipocrisie, proviamo a parlarne.

“Il Presidente dell’Ordine dei giornalisti che zittisce una giornalista” è uno dei titoli che riprende l’episodio dando la stura a una serie di polemiche e analisi.

Iniziamo col dire che il principio che ha ispirato il Presidente dell’Ordine è sensato, dovendo gestire una fila (finalmente) di cronisti pronti a fare domande (finalmente) al Premier disponibile per una seria conferenza stampa, finalmente! Non una delle innumerevoli conferenze notturne, sbrigative dichiarazioni via social perchè tardive.

Ma c’è un passaggio che mi fa riflettere e molto sull’atteggiamento di Giuseppe Conte e dopo ci arriveremo. Intanto la domanda che dà il via alla conferenza è del giornalista del Messaggero di Roma che sottolinea proprio “l’epifania” del Presidente in fine d’anno disponibile per un confronto serio. Era ora, come detto. Il problema che anima l’intervento dell’inviata di Tiscali invece può essere proprio questo: l’approccio più da confronto, da talk televisivo che da paludata vetrina tra “arazzi e dpcmmazzi”.

La Fusani controbatte, cerca di incalzare e insistere perchè la favella dell’avvocato non si avventuri in supercazzole che mal celano la non decisività che anima il Governo di questi tempi. Non solo i ritardi, ma anche i piani nascosti per il famigerato Recovery (anche questo in ridicolo ritardo) che forse una non chiara “sicurezza” nasconde ai giornalisti e quindi alla popolazione. Mah.

Se ai più era sino a ieri sconosciuto Claudio Verna, da ieri il suo intervento volto a interrompere l’irruenza di una collega è tra i più celebri “rubascenismi” dei palcoscenici d’invidie tra colleghi. Ma era nel ruolo, e su questo ha ragione, assicurare eguale trattamento a tutti i giornalisti presenti. Vero è che l’essenza di una conferenza è scavare, il ruolo dei cronisti è quello dei “cani da guardia” del potere, quante volte ce lo ripetiamo per evitare derive da pulpito senza contraddittorio.

E allora era giusto incalzare il Premier no? Proprio per evitare quanto detto sopra e terminare offuscati dalla nebulosità delle sue parole del “dico per non dire nulla”.

Un altro dato è emerso chiaramente, però, dalla conferenza stampa di fine anno di Conte. Il vento è cambiato, e i giornalisti sono un termometro immediato di quanto tiri una brezza differente e sfacciatamente arrivino a trattare chi quel potere credono ormai lo eserciti più. Radicalmente cambiata la velata piaggeria di tempi addietro, oggi affrontano più a muso duro (a proposito di cani da guardia), un Presidente del Consiglio ormai nella palude più che paludato.

Un’altra cosa di Conte, dicevo: bene, quando ci si rende conto che le domande di Claudia Fusani erano tre ma il Premier aveva stordito tutti senza arrivare a un punto sul Recovery saltando il quesito finale in merito ai numeri della distribuzione del vaccino, Verna crede di passare alla testata successiva. Giustamente Fusani ricorda la mancata risposta, Verna cerca di interromperla come da scaletta ma poi consente il “Lodo Fusani” perchè il Premier risponda.

La cosa surreale è come lo fa, girandosi verso il Presidente dell’Ordine dei giornalisti e commentando così (minuto 6.38 del video qui sopra, da vedere): “Allora rispondiamo alle tre domande, io pensavo ci fosse parità per tutti – e si gira di nuovo verso Verna – se il Presidente…”.

Insomma, con una velatura di captatio benevolentiae verso gli altri giornalisti e un pizzico di fastidio per l’insistente “protagonismo” di chi battibecca alla ricerca di una notizia. Fatico ancora a capire il concetto di libertà di stampa che alberga a Palazzo Chigi.

Ecco il Tweet della Fusani dopo quanto accaduto, con frecciatina finale, giusta, alle rare occasioni di porre domande al Presidente del Consiglio: “Alcune precisazioni su #conferenzastampa di Conte. #ordinegiornalisti #stampaparlamentare hanno merito di aver organizzato conf. stampa. E di aver garantito 40 domande. Non era scontato. Su qualità risposte… fate voi. Il problema è che queste sono sempre più occasioni rare.”

Ferdinando Avarino

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