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Un recente rintraccio di migranti a Trieste

Immigrazione, dati boom: +197,74% rispetto al 2019

Si susseguono in continuazione numeri e sovra numeri sulla quantità di immigrati irregolari giunti sul territorio italiano, chiaramente un dato effettivo non esiste, in quanto molti riescono a fuggire ai controlli espatriando in altri paesi europei o vivono privi di identificazione in Italia.
Un numero minoritario certamente, ma va tenuto in considerazione per una visione più completa del fenomeno. Infatti la stragrande maggioranza dei migranti irregolari si vuole far riconoscere per poter accedere ai benefici dello status di richiedente asilo o protezione umanitaria, per cui non ha interesse a nascondersi.
Tornando ai numeri che riguardano la Regione Fvg (dati Questura Trieste riferiti al 2020), sono 4400 i migranti irregolari rintracciati via Rotta Balcanica dalla Polizia di Frontiera e dall’ Esercito nei pressi dei confini con la Slovenia, numero molto alto se poi si unisce anche il dato relativo alle presentazioni spontanee presso gli uffici di Polizia che sono 900, la maggioranza dei quali di nazionalità Afghana e Pakistana, poi a seguirsi persone venute dal Bangladesh, Iraq e Siria.
In ambito nazionale la situazione è ancora più complessa se si guarda alle regioni del sud, ove gli sbarchi arrivano copiosi e si è giunti ad un aumento del 197,74% rispetto all’anno 2019, con un totale di 34.154 migranti irregolari e 1314 sbarchi, con il picco nel mese di luglio, che riporta 7063 migranti sul territorio italiano in un solo mese e durante una piena pandemia in corso.
E’ chiaro che, a fronte di tutto ciò, serve una maggiore attenzione verso le Forze dell’Ordine, impegnate continuamente a fronteggiare tale fenomeno, garantendo dotazioni specifiche e tecnologiche in modo da affrontare una così epocale emergenza umanitaria.
Anche nel FVG si è più volte chiesto la costituzione di un Hot Spot come in diverse aree del sud, questo per meglio organizzare tutte le attività di polizia necessarie a sveltire le pratiche e rendere più facile la vita dei colleghi, ma soprattutto aumentare considerevolmente il personale permanente in modo da coordinare al meglio le turnazioni e un conseguente aumento delle pattuglie in loco, facilitando tutti i percorsi legali, compresi i protocolli sanitari per la prevenzione della pandemia essenziali per l sicurezza di tutti.
Sarebbe opportuno prendere in seria considerazione queste richieste fatte dai professionisti sul campo e non decidere con i soliti mezzi politici che sono spesso al di fuori dalla realtà delle situazioni e pertanto in difficoltà nell’assumere decisioni veramente significative a tutela, non solo, del personale operante, ma anche degli stessi migranti.
Oltretutto, l’emergenza pandemica, non ha aiutato, anzi, ha peggiorato il sistema dovendo includere nell’insieme tutta una serie di protocolli sanitari stringenti che hanno sicuramente segnato in negativo l’impegno delle forze in campo, non solo quelle dell’Ordine, ma anche quelle della sanità e dell’assistenza sociale.
Richiediamo, perciò con sollecitudine, di prendere in considerazione tali nostre richieste e che, oltre ad un impegno politico estero, per consolidare la collaborazione tra polizie trensfrontaliere, si riesca a migliorare le condizioni di vita degli operatori di Polizia mettendo in pratica le nostre considerazioni volte a migliorare un sistema in forte pressione.
Edoardo Alessio, segretario Fsp Polizia Trieste

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