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io sono NO-SEM

C’è stato un momento in cui ho pensato: “anch’io voglio essere un NO-SEM”.

I NO-SEM, ovvero chi non si ferma ai semafori.

I militanti sono i sostenitori della libertà di poter decidere di non fermarsi ai semafori e supporto di questa espressione di libertà vi sono valide motivazioni.

Questa la parabola dei NO-SEM :

nessuno sottolinea quanto i semafori consumino elettricità (soldi nostri), deturpino e discriminino i daltonici, perché queste sono verità scomode.

Io aggiungerei che discriminano anche gli automobilisti a favore dei motociclisti, favoriti sempre da  una fastidiosa posizione avanzata che li fa arrivare certamente prima, dove devono andare.

Ma il NO-SEM ha radici profonde nella scienza sociale.

Il NO-SEM non si ferma ai semafori ma accetta chi invece si arresta al semaforo rosso.
Si perché la libertà di movimento è una scelta di libertà individuale, lo dicono la Costituzione e il trattato di Schengen (libertà di circolazione).

Credere che i semafori siano stati inventati per il bene di tutti, per la nostra sicurezza è un pensiero da rispettare ma ingenuo.

La filosofia NO-SEM anche su questo non fa una piega:

chi ci garantisce che la vecchietta che attraversa la strada e viene investita avrebbe campato altri cento anni?
E poi, chi viene investito sulle strisce pedonali , siamo sicuri non avesse altre patologie?
Il NO-SEM non si ferma ai semafori, perché è un uomo libero!

I NO-SEM per fortuna sono solo una parodia, di Roberto Lipari un comico siciliano, che ha voluto ironizzare sui NO-VAX.

Ma il problema purtroppo è serio e capire il fenomeno NO-VAX (o NO-GREEN PASS?) non è semplice soprattutto se l’avversione al certificato o al vaccino o a tutti e due, è motivata dalla sensazione di privazione della libertà.

Un obbligo evidentemente digerito male.

Premetto che non sono contro le manifestazioni, anzi, ma anche questa forma di libertà ovvero marce e raduni, sono regolati da leggi che esistono per prevenire che qualcuno si senta libero di invadere la libertà altrui.

Quello che è pensato come “arma per la libertà” ovvero il Green Pass, il NO-VAX lo combatte perché simbolo di dittatura sanitaria.

La diversità di pensiero non è un difetto ma un valore per la nostra società, è sinonimo di libertà , ma non quando vuol essere dominante.

Mi fa pensare che, chi vuol combattere una dittatura sanitaria (sempre che esista) abbia frainteso il significato di libertà, ovvero, ordine morale, sociale e politico.

Ho visto foto che ritraggono i manifestanti NO-VAX  sfoderare scritte come “NO CAVIE” e vicino una svastica.

Oppure più drammatiche come:

“sono pronto a morire per ma mia libertà no greenstapo”

Su queste posizioni mi piacerebbe sentire il parere ad esempio di un cittadino colombiano.
Pensate che nel 2021 in Colombia, sono stati assassinati già 100 attivisti, uno ogni 48 ore.

La loro “guerra” è un conflitto civile che contrappone lo Stato colombiano e l’Esercito di liberazione nazionale e le Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia).

I “leader sociali” (questi sono veri leader) sono sindacalisti, ambientalisti, rappresentanti di comitati di quartiere e vengono uccisi perché protestano per avere aiuti dal governo, come borse alimentari e mascherine o perché combattono i narcos.

Sicuramente sono realtà diverse ma la libertà ha lo stesso valore e va rispettato.

Preferisco pensare ai NO-SEM ma ricordo ai leader politici questo pensiero di Frantz Fanon: “quando in un posto l’uguaglianza delle vite è negata (quell’uguaglianza elementare che ci rende umani) ne scaturisce una violenza in extremis. Ma può anche nascere una condizione in cui non si ha paura della morte. I subalterni parlano attraverso l’atto del morire”.

Ecco, cari leader del “posto” Italia, evitate di far sentire i “subalterni” italiani, diversi.

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