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Alcuni dei principali Social Network

La pandemia ai tempi dei social: nuova rivoluzione industriale

L’anno 2020 è stato un anno difficile. Da Nord a Sud, pandemia e lockdown hanno colpito ogni settore economico. Eccetto uno: quello delle telecomunicazioni, delle attività informatiche, del web, dei social network.

Il Covid ha rigirato la nostra vita come un calzino, cambiando completamente le nostre abitudini. Lo smartworking, le cene in modalità “consegna a domicilio”, la didattica a distanza, le visite al museo virtuali…Chi avrebbe mai immaginato che, nel giro di un anno, il nostro modo di vivere sarebbe cambiato così radicalmente?

È mutato anche il nostro modo di informarci, di comunicare, di socializzare. Il web, al tempo del Covid, ha assunto un ruolo di “salvavita” ma ha anche fagocitato le relazioni sociali e umane. Attraverso i social possiamo accedere ai quotidiani ogni mattina, senza muoverci dal letto e fare gli auguri ad un amico attraverso un post. Attraverso i social possiamo scambiare idee, opinioni, chiedere aiuto. I social hanno completamente catalizzato l’attenzione di ogni tipologia di target. Si sono moltiplicati, si sono arricchiti di funzioni, si sono diversificati per fasce d’età e aree di interesse.

I social hanno determinato anche un cambiamento nella modalità di trasmissione delle informazioni. La comunicazione, nella “era-Covid”, è diventata più sintetica, superficiale e diretta. Hanno avuto incredibile diffusione i contribuiti video, che sfruttano il vantaggio di essere recepiti dal pubblico quasi passivamente, senza lo sforzo della lettura.

C’è il famosissimo Facebook, che indirizza le sue attenzioni ad un pubblico mediamente adulto e si propone come una bacheca multi contenuto, dove si può reperire ogni tipo di notizia. C’è Instagram il cui target sono i giovani. Qui l’immagine è tutto… e allora via di foto, selfie e filmati da postare quotidianamente. Qualcuno ama il sempreverde Twitter: una piattaforma per palati raffinati, una community per lo più di giornalisti e intellettuali. Come non citare TikTok, il social d’ “intrattenimento” che, con i suoi video, attrae per ore e ore ogni adolescente. Grande rilevanza ha assunto anche LinkedIn, la piattaforma legata al mondo del lavoro, dove si allacciano sinergie e legami professionali.

Ma la vera scoperta degli ultimi mesi si chiama Telegram.
Un social, diffuso all’estero e tra i giovani, che dà la possibilità di scambiarsi messaggi ma anche di seguire i “canali” di creators (creatori di contenuti), di testate giornalistiche, di partiti politici…
Nel nuovo mondo della digitalizzazione, capita anche che Chiara Ferragni, l’influencer italiana per eccellenza, venga nominata membro del Consiglio di Amministrazione di Tod’s. Salita alla ribalta grazie a Instagram, la ragazza ha saputo trasformarsi, nel giro di pochissimo tempo, in una imprenditrice di successo nel campo digitale e della moda, creando brand in grado di raggiungere, attraverso i social, milioni di persone.

L’operazione di Tod’s è stata da subito premiata dai mercati che hanno apprezzato la svolta “giovane” del gruppo, facendo rimbalzare le sue azioni. Il caso Ferragni è chiaro. Il trend appare segnato e il Covid ha fatto da detonatore. La digitalizzazione sta
modificando tutte le regole del gioco da ogni punto di vista. Oggi, attraverso l’utilizzo sapiente del web e dell’informatica, è possibile realizzare, in breve tempo, obiettivi e situazioni prima impensabili.

La sfida sarà mettere queste potenti armi, su cui investiremo un’ampia quota del Recovery Fund, a servizio della vita quotidiana e dell’economia reale italiana.

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