Oggi Matteo Salvini ha detto a Mario Draghi che la Lega è a disposizione.
Da liberale che, quando non ha potuto votare o candidarsi al centro senza trattini, ha sempre preferito ripiegare sul -desta invece che sul -sinistra, mi sento in dovere di ringraziare Matteo Renzi per l’azione politica che ha condotto nell’ultimo anno e mezzo.
Ad agosto 2019 ha impedito al Paese che una Lega politicamente ben diversa dall’attuale, con un Salvini in delirio di onnipotenza e vittima del suo stesso personaggio, andasse al governo del Paese.
In queste settimane, ha rischiato letteralmente di finire in un vicolo cieco politico da cui non sarebbe più uscito, pur di perseguire l’obiettivo del governo che si sta materializzando in questi giorni.
Il PD di Zingaretti che nel 2019 era pronto a dare semaforo verde al trionfo del Salvini versione Papeete e che in queste settimane ha fatto l’impossibile per impedire che succedesse quello che sta succedendo, rimane invece nel solco tradizionale della sinistra che ha sempre cercato la sua identità additando i propri avversari come il peggio del peggio (ieri il berlusconismo, oggi il sovranismo) con il consapevole (e spregevole) intento politico di contribuire a peggiorarli, schiacciandoli sulle estreme.
Forse il futuro imporrà ancora a liberali e riformisti di scegliere -destra o -sinistra e allora ciascuno farà le sue scelte.
Quel che è certo è che anche chi sceglierà -destra non sarà più un ospite quasi indesiderato e mal sopportato, grazie a quello che è successo in quest’ultimo anno e mezzo.