https://www.youtube.com/watch?v=qzvF_eOKQKo

Ladri di scooter: il “Belpaese” solidale, ma sempre dopo

C’era una volta un Paese, chiamato da tutti: “il Belpaese”, dove gli uomini di mezza età durante il giorno stavano nel mondo, fuori dalle loro case, a guadagnare quel tanto che gli serviva per mantenere una famiglia intera. La sera, questi uomini, se ne stavano beatamente a rilassarsi sul divano del loro salotto a godersi il frutto delle loro fatiche. In questa semplicità stava la loro dignità.

Oggi quel mondo s’è perso e con esso, se n’è andato molto di quel rispetto per il prossimo che faceva parte della nostra cultura più nobile. Qualche sera fa a Napoli, un uomo di cinquant’anni è stato picchiato e rapinato da sei giovanissimi (due minorenni) che gli hanno portato via lo scooter che lui utilizzava per fare le consegne.

L’uomo è un rider, cioè è impegnato in uno di quei lavori che fino a qualche tempo fa erano ad appannaggio proprio della categoria di quelli che gli hanno usato violenza. In questa breve e triste storia e all’apparenza insignificante, vi si trova racchiusa una parte del momento storico nel quale stiamo
vivendo.

Io che sono un uomo semplice, mi chiedo: che ci facevano sei ragazzi in giro alla sera nel territorio del Governatore De Luca, quello che invocava i lanciafiamme per le feste private, ve lo ricordate? Eppure non è la prima volta che nelle sue terre bande di giovani mettono a ferro e fuoco le zone delle città in questo periodo di restrizioni… Ci sono i controlli, sceriffo?

Seconda cosa: quanti uomini di 50 anni sono costretti a reinventarsi un lavoro e una vita a causa di questa stramaledetta crisi, che sembra non avere una fine? Ho letto che i nostri governanti stanno preparando degli sgravi fiscali per le aziende che vogliono assume al Sud, ma vale solo per i giovani e le donne che non abbiano avuto contratti di lavoro precedentemente. Pare intricata come cosa ma comunque è stata concepita discriminando anche i coetanei dell’uomo picchiato a Napoli.

Per taluni è’ come se la crisi si fosse localizzata solo in certe aree del Paese e colpisse solo i giovani e le donne. Mah!?

Ritornando al fattaccio di Napoli: i ragazzini sono stati individuati, lo scooter ritrovato e a seguito della vicenda si è scatenata una gara di solidarietà per aiutare economicamente l’uomo al quale sono piovute
anche diverse offerte di lavoro. Tutto bellissimo, ma mi chiedo: perché si arriva sempre dopo? E agli altri migliaia di disoccupati chi ci pensa: anche per loro facciamo la colletta o gli troviamo un bell’impiego?

Già che ci sono, colgo l’occasione per togliermi un sassolino dalla scarpa. Nell’ultima settimana mi hanno rubato il monopattino che mio figlio ha ricevuto per il suo quinto compleanno e il mio berretto di poliestere (nemmeno di lana!) da euro 4,95. Perché vi racconto gli affari miei? E’ semplice: perché i ladri sono vicini a noi e a volte siamo proprio noi. Chi ha rubato il monopattino non era Arsenio Lupin ma bensì una signora distinta che passeggiava assieme a due bambini, probabilmente i suoi.

Che valore pedagogico avrà per quei due bambini quel gesto? Sul berretto non mi esprimo, perché non oso immaginare quanto sia pulciosa l’anima di uno che ruba un berretto lasciato su un bancone. Ma se allarghiamo il focus ci scontriamo quotidianamente con le ruberie e le furberie di ogni giorno alle quali ci siamo ormai abituati e dalle quali abbiamo imparato anche a difenderci. E allora il gesto vigliacco di quei
sei codardi si inserisce perfettamente nel quadro dei nostri tempi e non fa più tanto rumore.

Volete la ricetta dello psicologo? Allora imparate a difendervi, date il buon esempio ai vostri figli e agli altri in generale ma soprattutto siate solidali con chi è in difficoltà e il mondo sarà forse un posto migliore.

E anche se così non fosse, almeno sarete in grado di guardarvi allo specchio senza dover abbassare ogni volta lo sguardo.

Lascia un commento