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Dal profilo del Presidente del Consiglo Conte

Li chiamano “Responsabili” Ma è solo marketing…

Diciamoci la verità: da oggi in avanti il termine “responsabile” non avrà più lo stesso significato. Ci piaccia o no ma questo è. E non è nemmeno la prima volta che la politica ci impone il proprio copyright su dei termini di così larga diffusione nel gergo comune.

Successe nel bel mezzo degli anni ’90, con l’italiano amante del pallone a cui è stato impedito di tifare col suo solito: “Forza Italia!” di tardelliana memoria. Siamo un pò tutti nostalgici e ci andiamo matti per i revival: dopo “Forza Italia” proponiamo “Italia Viva!” (sempre di incitamento si tratta, no?), abbiamo ricreato i “Drive In” dove invece del cane As Fidanken ci ritroviamo i sanitari a farci il tampone, ma soprattutto siamo in grado di recuperare dagli scaffali della memoria certi personaggi che erano
caduti nell’oblio del tempo.

Personaggi che vengono riabilitati in un batter di ciglia e ai quali consegniamo chiavi in mano le sorti del nostro Paese. Qui non si tratta di andare in cantina a recuperare i vecchi giocattoli da regalare ai nipotini, in queste ore si dovrebbe decidere del nostro
futuro, o come preferisce dire più di qualcuno dalle parti di Roma: “Del futuro dei nostri figli.”

Ecco, sembra che quei figli siano proprio i loro figli, non i nostri. Siamo noi popolino semplice ed ingenuo ad aver pensato che quei figli, ai quali si fa tanto riferimento, siano proprio i nostri. Ma nessuno ha detto questo, l’abbiamo dedotto noi. In psicologia questo processo mentale, molto usato nelle campagne pubblicitarie, si chiama: “inferenza”. Essa è una nostra creazione spontanea ed automatica di una connessione logica che però nella realtà non esiste.

E’ come quando ti invogliano a comprare quel dopobarba o quell’automobile facendoti credere che con quegli accessori diverrai
un vero uomo e soprattutto il novello Casanova. Nossignore: sarai il solito di prima, soltanto il tuo conto in banca non sarà più lo stesso!

Sappiamo quasi tutti che in queste ore ci sono trattative più o meno riservate per convincere a passare da un banco all’altro chi fino a questo momento si trovava in una condizione di marginalità e sembra proprio che queste trattative coinvolgano entrambe le barricate. Sabato sera, a questo proposito, un giovanissimo ministro sempre sorridente ci teneva a rassicurare che non siamo al
mercato delle vacche (e meno male!) e che è finita l’epoca in cui, per convincere un eletto dal popolo (???), non ci si limitava alle promesse ma si arrivava perfino ad impegnarsi ad estinguergli il mutuo.

Questo è quello che chiamo io fare un’azione incisiva per i “Nostri Figli”! Provate a chiedere al vostro vicino di casa: “Se sto dalla tua parte alla prossima riunione condominiale, mi paghi l’affitto?”.

Come dicevo in apertura, da oggi in poi cambieranno alcune cose: siamo o non siamo nell’epoca del “Cambiamento”? Dunque, da oggi in poi se a tuo figlio chiederai: “Che vorrai fare da grande?”, e lui ti dovesse rispondere: “Non lo so di preciso, ma vorrei tanto essere come te: una persona responsabile!”, due sono le cose: o hai trovato qualcuno che ti ha pagato il mutuo oppure…

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