Fa venire la pelle d’oca l’idea di separare, nella nostra società, i giovani dagli anziani. Ma o si fa così oppure non sopravviviamo, come paese, al Covid.
Cosa vuol dire? Non si chiude nulla, continua tutto come se non ci fosse il virus se non qualche prescrizione e prudenza (mascherine, distanziamento, lavarsi le mani ecc.) ma..giovani e anziani hanno percorsi, orari e fruizione del servizi in tempi diversi.
Alcuni esempi per capirci: le palestre restano aperte ma possono essere frequentate per fasce d’età e fra un turno e l’altro vanno sanificate. Idem per i supermercati, i trasporti, i ristoranti , i cinema e i teatri e gli esempi potrebbero continuare all’infinito.
Unico problema: la convivenza domestica fra giovani e anziani. Invece che continuare con ristori che non ristorano nulla lo Stato e le regioni dovrebbero prevedere di pagare ai giovani che devono uscire di casa una stanza da qualche parte.
Questa soluzione la suggeriscono i dati: dei 36 mila morti (fin’ora) di Covid 19 avevano meno di 19 anni e 400 meno di 50. La politica deve essere lungimiranza e coraggio e non solo rincorrere gli avvenimenti.
Ps: lo dice uno che se venisse applicata questa regola dovrebbe subire queste restrizioni.
