• Categoria dell'articolo:News
  • Autore dell'articolo:
  • Commenti dell'articolo:0 commenti

M5S in decrescita felice? Dai soldi di Maduro al santone Dibba. Patuanelli il nuovo premier?

Si fa un gran parlare dei destini del Movimento 5 Stelle in queste ore, dai venti di scissione ai finanziamenti che avrebbe ricevuto agli esordi del loro percorso da quello che poi sarebbe diventato il presidente venezuelano. Dalle sceneggiate del “santone” di borgata Alessandro Di Battista fino al ruolo del premier Giuseppe Conte pronto a incoronare il suo iter da Re Sole fondando un nuovo movimento pesato un buon 14% da vari sondaggisti.

C’è qualcosa che però bolle in pentola e nessuno ha ancora detto. Riguarda uno degli uomini di maggior peso nel Governo, seduto poco più in là di quel Luigi Di Maio con il quale Conte ormai si guarda in cagnesco anche al tavolo degli Stati Generali.

Oggi è stato il quotidiano spagnolo Abc a sganciare la bomba che, letta oggi a distanza di tempo, in qualche modo spiega perfino la timidezza dei grillini nel condannare il regime violento di Maduro in Venezuela. Una spy story che inizia nel 2010, quando l’allora ministro di Hugo Chavez avrebbe inviato 3,5 milioni di dollari al consolato venezuelano di Milano per finanziare il partito “chavista e di sinistra” fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.

Il documento che Abc pubblica riporta come il denaro sarebbe stato inviato “in modo sicuro” grazie a una valigia diplomatica dell’intelligence militare. “Una ridicola fake news” commenta quello che molti non sanno essere il reggente M5S, Vito Crimi. Il Governo di Caracas dice che quel documento è un falso.

Tant’è, nel movimento non mancano le fibrillazioni da post Covid e la febbre sale per i sobbalzi tellurici che è convinto di poter ancora causare il girovago, Alessandro Di Battista. “Il mai nato leader”. In rotta di collisione con Conte (anche lui), e forse convinto di poter prendere le redini agli Stati Generali, gli altri, quelli dei grillini che non sanno come autogovernarsi.

A meno di un ritorno alla leadership di quel Luigi Di Maio che ormai appare sullo sfondo, la vera novità silente potrebbe essere incarnata da un altro molto apprezzato big: Stefano Patuanelli. Il Ministro dello Sviluppo Economico che siede nella peggiore poltrona cui si potesse ambire in un momento storico come questo.

Eppure. Chi lo conosce ne stima la serietà, la preparazione e la sobrietà. Chi lo ha conosciuto, ne è rimasto piacevolmente stupito. La rivoluzione gentile del grillino venuto da Trieste potrebbe essere la vera soluzione blanda per dare al Movimento un’aura, finalmente, di professionalità.

C’è un passaggio fondamentale, però, prima. Patuanelli dovrà dare prova di risolvere brillantemente almeno 3 o 4 grandi crisi che stentano a trovare soluzione negli attori: da Alitalia a Ilva passando per le centinaia di crisi aperte negli anni e cui si aggiunge il ciclone dovuto al Coronavirus.

Di lui però, si dice possa essere addirittura il prossimo Premier. Piacerebbe al Pd, essendo stato insieme ad altri tra quello che maggiormente ha spinto per l’accordo Giallo-Rosso da presidente dei Senatori M5S. Piacerebbe ai suoi, apprezzato nelle sue doti diplomatiche. Sarebbe l’uomo giusto per scardinare l’accresciuta leadership di Giuseppe Conte ormai sgradito ai grillini perchè troppo filo-Pd e ai democratici perchè comunque di derivazione M5S.

Lascia un commento