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La piccola Stella e la sua Dad
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Mamma e partita iva: “La dad delle mie figlie? Nello sgabuzzino del negozio”

Stella ha 8 anni, frequenta la terza elementare in una scuola di Trieste. Luce è la sorella più piccola che frequenta l’ultimo anno di materna. Come tutti i bambini e ragazzi hanno subito l’effetto COVID lo scorso anno scolastico, sono state giornate dure…mi ricordo le lunghe file fuori dai supermercati, loro sempre in casa e noi genitori sempre al lavoro.
Una volta la più piccola mi ha chiesto di portarla al supermercato dicendomi “non ho l’asilo portami almeno la”….Mio marito fortunatamente è operaio ed ha un contratto a tempo indeterminato ed ha sempre lavorato, io sono una partita iva ed ho aperto il locale nel Gennaio 2019. Tanti, troppi sacrifici in questi due anni….
L’anno scolastico è ricominciato, i nostri bimbi sono stati bravissimi, Stella ritornava da scuola con le mani tutte rovinate dal gel, sempre con la mascherina, sempre distanziati anche nei giochi di gruppo.  Adesso l’ennesima delusione, anche le scuole materne e le primarie devono chiudere. Luce l’ultimo giorno di asilo piangeva ed urlava nei corridoi. Stella deve seguire 4 ore al giorno di didattica a distanza.
Dico a mia figlia che sono contraria alla DAD, ma lei giustamente mi risponde che la vuole fare come tutti gli altri,  ed io non sono nessuno per non farla sentire uguale agli altri. Io devo lavorare almeno le mattine per guadagnare qualcosa tramite l’asporto, mio marito non può permettersi ferie, permessi e congedi. Io sono in attesa di intervento chirurgico e serviranno per quando io non ci sarò.
Stella farà la DAD chiusa nello sgabuzzino del locale anche se fuori c’è il sole, la maestra ha detto che non è un luogo adatto ma io al momento non ho altre soluzioni. Luce guarderà qualche cartone animato dal tablet in attesa che io finisca di lavorare. Cosa mi fa male di tutto questo???
Beh, avere una figlia chiusa in uno sgabuzzino con fuori il sole già non è il massimo, siamo in zona rossa e la maggior parte delle attività sono aperte, oggi sembrava quasi una giornata come le altre, ma loro no, non possono e non devono andare a scuola, però possono bere un caffè per asporto mentre si gira per la città.
Parlo e mi confronto con insegnanti tutti i giorni, dall’asilo alle superiori e la DAD non è una soluzione. La potevo accettare nel momento in cui tutti ma proprio tutti sarebbero stati costretti a chiudere e non c’erano altre soluzioni, ma non in questo momento.
Un anno per trovare soluzioni e noi abbiamo solo saputo fare questo, non farli vivere la loro età, non farli vivere con i coetanei, li abbiamo tolto scuola, divertimento e sport….. Stiamo creando dei robot, intanto lo “Youtuber” è il lavoro del secolo no!?! Ci sono insegnanti che stanno dicendo che si stanno creando problemi irreparabili, psicologi pronti ad intervenire. Ci sono genitori che lavorano, ci sono quelli che lavorano da casa, non posso lasciarle a casa da sole, con i nonni no, ma posso lasciarle a casa con un estraneo (babysitter) ditemi voi cosa possiamo fare???
Viviamo in un paese che offre molto, guardate Trieste che si divide tra Carso e mare…. abbiamo il Carso, abbiamo il lungomare, abbiamo ville, giardini e spazi aperti, ma veramente nessuno si prende la responsabilità di svolgere le lezioni almeno in questi luoghi in tutta sicurezza????
Chissà quanti genitori così, ed io mi ritengo fortunata ad avere la possibilità di portarmela sul posto di lavoro….che fortuna eh?!?!
Mi sento così impotente…
RIDATE LA SCUOLA E LA VITA AI NOSTRI FIGLI!!!!
Sabrina, una mamma partita iva

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