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Migranti, confini e controlli, lo sfogo di un poliziotto: “il Governo batta un colpo”

di Edoardo Alessio, segretario Fsp polizia di Stato Trieste

La situazione sembra paradossalmente una seduta spiritica dove si spera che l’evocato batta un colpo, ma inesorabilmente l’entità superiore lascia tutti a bocca asciutta non rispondendo alle attese. Questa è la triste storia dei sindacati di Polizia triestini, i quali, evocano una mossa da parte del Governo ma questo non dà segni, non compare o addirittura, nell’indifferenza di tutto e tutti, si rende evanescente e sfuggente alle lecite richieste con comportamenti vaghi.

Sono anni che il sindacato di polizia denuncia la grave carenza di personale e di mezzi tecnico logistici per affrontare la ormai famigerata rotta balcanica, con le sue fiumane di pedoni che arrivano in Italia facendosi sponsor della disperazione di gente venuta da Oriente, questo, anche di fronte a tante criticità che essa porta in seno e si concretizza con il caos nei comparti sicurezza e accoglienza nonché si riversa come un’emergenza sociale impressa nei cittadini con i suoi presidi, in alcune zone della città, ormai divenuti dei veri e propri bivacchi di disperati.

La speranza che ha sempre contraddistinto le sigle sindacali mosse verso una politica di miglioramento e di ricerca della massima efficienza e sicurezza dei suoi operatori e dei cittadini, si trasforma giorno dopo giorno in mesta rassegnazione di fronte all’immobilismo dei governi che si sono succeduti in questi anni. Invece di venire incontro alle aspettative dei colleghi e della cittadinanza, infatti, hanno tagliato fondi e risorse fino a far diventare la nostra Amministrazione un pachiderma racchiuso in una Fiat 500. E chiaro ormai che i tempi sono maturi per un cambiamento radicale, bisogna intervenire subito con decisa intraprendenza in modo da far posto ai fatti concreti e non alle chiacchiere e promesse infruttuose, c’è il bisogno di praticità e di ascolto di chi si trova h24 in contatto con il problema in strada, andando alla radice del casus evitando giostre di inutili parole.

L’efficienza della Polizia di Stato è legata al territorio, ai mezzi con cui si può esprimere, che siano essi legislativi, di organico o di attrezzature tecniche che devono essere dirette e nutrite con l’imprescindibile regia di Roma. Ora come ora si possono riscontrare in questo contesto carenze strutturali evidenti che stanno fiaccando gli operatori di polizia i quali fanno difficoltà a sopperire alle carenze organiche con turni di lavoro pesanti e stressanti e con la possibilità concreta di essere infettati, causa le varie problematiche della sicurezza presenti nelle strutture della provincia ed in particolar modo negli uffici di identificazione dei migranti rintracciati.

C’è il bisogno urgente di attivare un Hot Spot, modello Sicilia, con il quale poter svolgere il servizio in sicurezza sanitaria, che valga per tutti i protagonisti di questo tragico e annoso problema, si è più volte invitato il Governo a richiamare l’ambasciatore sloveno sulle responsabilità del proprio stato europeo a riguardo degli accordi di schengen e Dublino da essi firmati e per i quali devono ottemperare alle regole vigenti, prendendosi carico della rotta balcanica come primo paese confinario con nazioni non appartenenti all’area Schengen, ma siamo ancora una volta rimasti inascoltati; riteniamo indispensabile una politica diplomatica diretta a trovare un accordo sui respingimenti, ancora troppo lacunoso, burocratico e macchinoso, in modo da favorire la riammissione in Slovenia di chi illegittimamente fa ingresso in territorio italiano; ma tutto ciò deve essere fatto con solerzia dal Governo che deve riconoscere la rotta balcanica come un problema emergenziale e non un problema di serie b solo perché esso si trova nel nord della nazione.

Aspettiamo fiduciosi tutti questi accorgimenti e sopratutto risposte concrete da parte del Ministero dell’Interno e da quello degli Esteri, anche per dare un po’ di speranza e placare l’amarezza che si è ormai radicata nei colleghi della provincia.

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