Nelle dichiarazioni di lunedì, fatte dal Ministro dell’Interno Lamorgese, si evince che abbiamo ragione noi nel denunciare il grosso afflusso di immigrati nel territorio nord orientale e più precisamente a Trieste. Il Ministro infatti ha affermato che la rotta balcanica va abbastanza bene e se questo vuol dire che i numeri sono importanti siamo tutti d’accordo, non lo siamo per niente quando si nega l’emergenza come affermato dallo stesso Ministro.
Sono più di 900 i rintracci effettuati in pochi mesi dalla Polizia di Frontiera terrestre, in grande difficoltà per la mancanza di uomini e mezzi che consentano di affrontare una tale situazione con sicurezza, oltretutto non si può negare in questo modo un tale fenomeno definendolo così marginalmente.
Da anni e sopratutto da mesi, denunciamo la carenza di organico del settore ma nulla si muove venendo pure sistematicamente presi in giro anche dalle autorità politiche che promettono uomini a rinforzo che poi non si concretizzano mai in fatti ma solo in inutili parole. Anche l’attuale emergenza Covid 19 mette a dura prova i colleghi che si trovano di fronte persone per le quali non è certificata la salute rischiando di essere contagiati da varie malattie che possono spaziare dalla scabbia allo stesso SARS COV 2.
Dobbiamo dire che troviamo triste vedere il più alto funzionario dello Stato, in materia di sicurezza, negare l’emergenza evidente nella nostra zona e nello stesso tempo sminuirne l’importanza, ormai le parole sembrano sprecarsi e non si vede un barlume di luce in fondo al tunnel; come al solito bisognerà, purtroppo, che succeda qualcosa di grave per attirare l’attenzione su una problematica già ampiamente denunciata da questa O.S..
Nemmeno il rinnovo degli accordi con i confinanti Sloveni ha portato un beneficio, i numeri dei respingimenti si sono alzati di poche unita e ciò non è sufficiente, a fronte delle festose manifestazioni di lunedì, ci si sarebbe aspettati un po’ più di collaborazione su questo tema ma nulla o quasi e cambiato.
Siamo fortemente delusi dall’approccio del Ministro e speriamo che si comprenda la difficoltà provinciale nell’affrontare una tale problematica emergenziale e che la rotta balcanica diventi un tema di interesse ministeriale al quale si dia presto soluzioni concrete con aumento di personale, attuazione di Hot Spot per l’identificazione dei migranti e sopratutto si affronti seriamente con la Slovenia il problema costringendo il governo di Lubiana a fare la sua parte in maniera coerente con gli accordi firmati di Schengen e Dublino.
Edoardo Alessio, segretario Fsp Polizia Trieste
Davvero curiosa la situazione, anche perché avevo (due anni fa) proposto alla Regione un sistema tecnologico a basso costo per aumentare a dismisura l’intercettazione dei flussi migratori, senza gravare sull’aumento delle forze di polizia e, dopo un un’iniziale accolta entusiastica, tutto si è spento senza spiegazioni né motivazioni. Evidentemente a livello nazionale questi flussi fanno comodo.