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Pierluigi Rotta e Matteo Demenego

Omicidi in Questura, Meran capace di intendere: “Ora pena esemplare”

“Era capace di intendere e volere” Alejandro Augusto Stephan Meran, quando il 4 ottobre 2019 sparò in Questura a Trieste, uccidendo i due agenti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta. Così gli esperti nominati dal G.I.P. hanno dichiarato nella perizia psichiatrica conclusiva. Così dunque durante il duplice omicidio e nei 7 tentati omicidi dei quali viene accusato.

Ora ci aspettiamo, da parte della Magistratura, una sentenza esemplare, perché il sacrificio di Pierluigi e Matteo non sia stato vano, perché ogni lacrima dei colleghi non sia caduta nel vuoto e che il cordoglio di una intera città non sia stato inutile.

Sappiamo che il processo sarà ancora un cammino lungo e tortuoso, ma ora abbiamo la consapevolezza che si potrà giudicare un assassino con le prerogative giuridiche sufficienti al fine che si possa giungere a una sentenza ESEMPLARE , perché la tragedia del 4 ottobre 2019 non accada mai più e si dia giustizia a due eroici caduti nell’adempimento del dovere.

Una capacità, però, fortemente ridotta a causa di un disturbo da stress post traumatico da ricondurre a un grave episodio di abuso che risale all’infanzia.

Edoardo Alessio, segretario Fsp Polizia Trieste

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