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Marco Gombacci

Parliamo solo di Covid mentre nel Mondo succede questo

Ormai in televisione e sui giornali non si parla d’altro. La pandemia Covid19 ha monopolizzato i dibattiti e i virologi star vanno in televisione più volte di un Pippo Baudo ai tempi d’oro. Ma tra un Galli e un Burioni, il mondo va avanti ma nessuno lo racconta.
Le televisioni e i giornali nazionali incentrano i dibattiti sul cenone di Capodanno, sullo scontro tra virologi o sulle lettere di bambini al Premier Conte dimenticando quasi totalmente che in questi giorni la Cina ha siglato un patto commerciale con altri 14 Paesi (inclusi Giappone e Corea del Sud) e che questo patto è il più importante al mondo dal punto di vista politico commerciale. Dimenticano che una guerra alle porte d’Europa è stata combattuta nel Nagorno Karabakh dove jihadisti supportati da Ankara hanno combattuto contro i cristiani armeni e la Turchia si è guadagnata un accesso alle risorse energetiche del Mar Caspio.
Si preferisce non parlare di una guerra civile in Etiopia scatenata dal Premio Nobel per la Pace e che è destinata ad aumentare significativamente il numero di rifugiati in cerca d’aiuto anche in Europa. Sempre durante la pandemia sono stati firmati gli Accordi di Abramo, una pietra miliare per rilanciare i rapporti tra Israele e mondo arabo. Anche dal Sahara Occidentale non arrivano notizie positive. Il Popolo Saharawi è in procinto di scontrarsi in una nuova guerra con il Marocco.
Austria, Francia e Germania si sono sedute per discutere di immigrazione, radicalizzazione islamica e di lotta al terrorismo. Peccato che non abbiano invitato l’Italia.
Tutte queste notizie sono passate in silenzio, ignorate da buona parte dei media italiani. Questo anche perché purtroppo l’Italia in politica estera è zoppa a causa di un Ministro degli esteri che si occupa di più degli Stati Generali del Movimento 5 Stelle che delle relazioni diplomatiche del nostro Paese.
Non dobbiamo pensare che i temi sopracitati non ci tocchino. Il Covid19 ha avuto anche delle implicazioni geopolitiche importanti per gli equilibri mondiali: chi viene colpito prima evidentemente ha un vantaggio rispetto agli altri che gli permette non solamente di riprendersi ma anche di passare alla controffensiva. Ed è stato il caso della Cina che ha lanciato – assieme ad una campagna per gli aiuti – anche un offensiva economica mettendo gli occhi addosso agli asset strategici italiani ed europei in difficoltà in seguito alla crisi. L’importanza strategica dell’Italia e della nostra economia è in gioco ma a noi, ai nostri media ciò sembra non interessare.
Avendo l’opportunità di guardare anche telegiornali stranieri e di leggerne i giornali però mi rendo conto come questi temi siano all’ordine del giorno in Francia, Belgio, Germania, Gran Bretagna. Anche all’estero si parla di Covid19 ma non con dei servizi che sembrano presi da La Vita in Diretta. Si informa il pubblico della curva dei contagi, delle disposizioni governative, delle misure per contrastare la crisi economica ma poi si parla anche di altro per rendere edotta la pubblica opinione su cosa succede intorno a loro. Per prepararla a cosa potrà succedere nel prossimo futuro.
Ecco perché quando ci sono dei grandi avvenimenti storici nel mondo, alcune società sono pronte mentre altre devono sempre rincorrere. Purtroppo noi non siamo mai tra i primi.

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