Al momento stai visualizzando Quella strana libertà ai tempi del lockdown: e adesso?
Eliana De Giacomi

Quella strana libertà ai tempi del lockdown: e adesso?

E’ dicembre il mese in cui si stilano i bilanci, ma sdraiata sotto un ombrellone “nell’ora che volge al disio” mi tornano in mente questi 7 mesi. Già gennaio non lasciava presagire nulla di buono: dal rischio di una terza guerra mondiale con l’uccisione del generale iraniano Soleimani siamo passati all’insorgere di un virus allora sconosciuto. Ne siamo fuori? Non lo sappiamo né conosciamo quello che il futuro ci attende ma qualcosa ho capito.

Siamo un popolo di ottimisti. Malgrado asfissiati ogni giorno dai numeri di una pandemia che sembrava non finire non ci siamo abbattuti. Speravamo che prima o poi tutto finisse. Lo speriamo ancora.

Siamo un popolo ironico. Siamo stati subissati di vignette, meme, filmati stupendi creati da grandi umoristi. Geniali. Gente allegra il ciel l’aiuta e solo noi italiani sappiamo cogliere i lati divertenti in situazioni paradossali.

Siamo un popolo obbediente. Eccetto qualche cretino, siamo rimasti chiusi in casa ascoltando i bollettini della Protezione Civile con dati pressoché incomprensibili. Abbiamo sentito virologi che hanno avuto il loro momento di gloria e non spiegavano nulla contraddicendosi a vicenda. Sorridendo aspettavamo pazienti le direttive del presidente Conte pronti a stampare autocertificazioni giustificando i nostri spostamenti, le nostre uscite.

Non lo facevamo dai tempi della scuola… e i vecchi si sono sentiti più giovani! Ci siamo adattati a tutto.

Cosa è rimasto di quel periodo?

Posso dire di aver capito la parola libertà proprio nel momento in cui la libertà mi era negata. Ero libera di usare il tempo come volevo senza sensi di colpa o condizionamenti, senza un orologio da rispettare, senza essere sottomessa ad altri. Stava solo in me crearmi interessi, darmi delle regole, fare qualcosa che non avevo mai fatto senza dipendere da nulla e da nessuno. Libera.

Cosa mi ha lasciato? Mi è rimasta la sindrome della capanna, la voglia di rifugiarmi in un posto sicuro. Non sono pronta alla stretta di mano, ai baci, agli abbracci. Guardo ancora la gente senza mascherina con un po’ di sospetto. Sono mutati i miei interessi. Altre priorità. Certo è che quel periodo difficile, economicamente disastroso, a volte angosciante, a livello personale non lo ricorderò come un momento esclusivamente negativo. Cosa succederà? Non torneremo al blocco totale o lockdown come si usa dire adesso. Sarebbe la fine. Ma non torneremo neppure alle “vecchie”abitudini. Vecchie abitudini e sono passati solo 4 mesi. Sembrano anni.
Ripartiremo ne sono certa. Guarderemo al futuro con occhi diversi, più’ attenti non dimenticando il passato, tutto ciò che davamo per scontato e non lo sara’ più…ricominciando e apprezzando tante piccole cose.

Lascia un commento