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Il Tweet dell'economista Marta Fana

Riello risponde all’economista Fana “che odia gli imprenditori”

Mi sono imbattuto nel Tweet della economista Marta Fana e leggendo questo poche righe mi sono reso conto che, purtroppo, c’è ancora tantissima strada da fare nel nostro Paese.

Certo non le si può contestare il dono della sintesi essendo riuscita ad esprimere in un solo tweet un sentimento di profondo odio verso un tipo di lavoro, quello dell’imprenditore, che nella migliore delle ipotesi è stato scritto per rincorrere qualche “like” in più sui social.

In ogni caso queste parole fanno male, davvero molto male! Sopratutto perché oggi, come ieri, le imprese e gli imprenditori Italiani si trovano a sostenere una battaglia ciclopica ad armi impari.
Concordo che i salari spesso siano bassi. Troppo bassi. Ma non è stato detto che il nostro Paese è tra le Nazioni con il costo del lavoro più alto. Troppo alto.

Ma nonostante questo l’Italia ha conquistato posizioni importantissime nei marcati internazionali. Se #MadeinItaly fosse un marchio sarebbe il terzo marchio più conosciuto al mondo, dopo Visa e Coca Cola. Qualcuno vede Made in Germany, Made in France o altri davanti a noi?!

Questa posizione è stata conquistata grazie al duro lavoro, all’impegno e le intuizioni di tanti lavoratori imprenditori Italiani. Ed ho appositamente scritto “lavoratori imprenditori” perché l’imprenditore è prima di tutto un lavoratore.
Ma la Fana, ci definisce nel suo post come
“incompetenti”.

E lo fa oggi, in un periodo storico veramente molto fragile dal punto di vista psicologico per tanti di noi. Generalizza senza conoscere le nostre storie, i nostri trascorsi e ci ferisce e umilia.

Mi sarebbe piaciuto poter sentire il pensiero di mio quadrisavolo su questo post. Ma anche di mio nonno che ancora oggi a 95 anni arriva in azienda ogni giorno, tutti i giorni, “incompetentemente” da 78 anni.
Ma che ne sa la Fana di tutto questo?

Non sa che gli imprenditori e collaboratori lottano oggi fianco a fianco per sostenere il nostro Paese. Sembra voler mettere gli uni contro gli altri senza rendersi conto che i suoi discorsi sono fuori dal tempo e dalle logiche. Chi fa impresa e chi con l’imprenditore collabora è un alleato perché parte di un grande progetto, parte di una bellissima famiglia!
Ma che ne sa la Fana di tutto questo?

Non sa che l’impresa è prima di tutto della comunità. Tante famiglie di imprenditori come la mia non ha mai ceduto alle tentazioni di investire i propri capitali fuori dal Paese. Nonostante il lavoro costasse meno ed i profitti fossero maggiori. Non lo abbiamo fatto perché crediamo che il vero valore aggiunto della nostra azienda sia rappresentato proprio dal nostro territorio.
Ma che ne sa la Fana di tutto questo?

Non sa che tanti imprenditori si sono fatti da soli con grandi sacrifici, rinunciando al proprio tempo e al tempo che avrebbero potuto condividere con i propri affetti. Io sono orgogliosamente imprenditore di quinta generazione tanto quanto orgogliosamente di prima.
Nulla è regalato, e proprio perché l’impresa è del territorio ho dovuto creare la mia azienda manifatturiera, sul territorio Italiano, con i capitali che ho trovato nel mercato.
Tutto questo per misurare le capacità e senza firme dei nostri genitori sul finanziamento bancario.
Se avessi fatto “il tonfo” ci avrei rimesso io.
E ci avrei rimesso la reputazione e la possibilità di entrare nelle aziende della mia famiglia.
Ma che ne sa la Fana di tutto questo?

Non sa forse troppe cose, ma certo sa come farci male in pochissime righe di testo.
Ma da imprenditore rimango ottimista perché i fatti e l’impegno parlano per tutti noi!
E forte della “incompetenza” che da generazioni contraddistingue la mia famiglia continuerò ad andare in fabbrica. Il fato vuole che evidentemente siamo fortunati! 😉

Buon lavoro a tutti, Fana inclusa!

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