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“Salvini ha ragione, ma va attaccato”: ma perchè nessuno ne parla?

di Giava

Terribile dover constatare che accadano cose del genere; temo che in Italia si sia già in dittatura, se è vero che i giornaloni, le Tv di Stato e non, i Media tutti, si trincerino dietro un assordante silenzio, non ne parlino; muti Travaglio, Floris, Annunziata, Formigli, Scanzi, notoriamente in altri tempi più che logorroici, quando il loro bersaglio è la destra.

A cosa ci riferiamo? Presto detto; il caso PALAMARA; silenziato, o quasi, dappertutto ma per fortuna non da La Verità che 2/3 gg fa titolava così: LA CHAT DEI MAGISTRATI SU SALVINI: “HA RAGIONE, PERO’ VA ATTACCATO”. Ma veniamo ai fatti: si è ai tempi della nave Diciotti e del Ministro degli Interni Matteo Salvini (nonché vice presidente del Consiglio) il quale non vuole invasori in Italia, cosa che non sorprende anzi la giustifica; il magistrato Auriemma, intercettato, dice: “….non vedo dove stia sbagliando Salvini….e cosa c’entra la Procura di Agrigento……potrebbe essere un pericoloso boomerang continuare ad attaccare Salvini….tutti pensano che abbia fatto bene a bloccare i migranti…..siamo indifendibili…..siamo indifendibili” a cui l’altro intercettato Palamara risponde: “…..hai ragione, però va attaccato” (SIC).

Cioè, secondo Palamara con le buone o con le cattive, l’input era: attaccare, distruggere, rendere innocuo, criminalizzare Salvini, e ciò nonostante l’interlocutore mag. Auriemma per ben due volte avverte “…siamo indifendibili…”. Giulia Bongiorno, Nicola Molteni, Andrea Ostellari, Jacopo Morrone sconcertati dello scoop de La Verità fanno sapere di appellarsi alla saggezza del presidente Mattarella.

Da parte nostra, consci della imparzialità e della INDIPENDENZA della magistratura (quella buona), e constatata la deriva poco etica del CSM (attuale) auspichiamo lo smantellamento dello stesso inutile organo (sic stantibus rebus); magari non prima di aver verificato, tramite ispezione, cosa sia accaduto all’interno della Procura agrigentina.

Ma si sa come vanno, maleficamente, le cose a sinistra se a pretenderle, giustamente, è la destra.

Ferdinando Avarino

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