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Valter Santarossa, ex assessore Regione Fvg

Santarossa lascia Tondo e sceglie la Lega: comodità responsabile?

Ci sono deflagrazioni grandi e spegnimenti silenziosi. Le prime attestano spostamenti significativi e in grado di mostrarsi agli occhi del “mondo”; le seconde, invece, se non fosse per qualche cronista che deve riempire qualche spazio di risulta, passerebbero del tutto inosservate e, al più, totalmente insignificanti.

Sono giorni questi in cui, per un verso o per l’altro, stiamo tutti attenti al destino del Governo nazionale. Quest’ultimo potrà reggersi solo per diatribe all’interno di chi fino ad oggi, si collocava all’opposizione. Non serve che io citi i vari senatori che passeggiano lungo il viale del cosiddetto trasformismo.

Vorrebbe colpire, ma non ce l’ha proprio la notizia degli ultimi brandelli di quello che un tempo, in Regione, veniva chiamato gruppo di Autonomia Responsabile.

Valter Santarossa ha lasciato una casa ormai disadorna e trova alloggio in un appartamento contiguo. Nulla di strano, si tratta pur sempre di uno spostamento ordinario: dall’insignificante si va verso un gruppo che sembra avere il vento in poppa. Atteggiamento questo piuttosto diffuso e che non fa notizia. Sarebbe invece, degno di nota, se si passasse dal più forte a un gruppo più debole.

Le motivazioni che leggiamo sono motivazioni abbaracciate. Può essere, perché le righe di un quotidiano locale non siano in grado di riassumere il principesco ragionamento dell’avvocato, ma dalla sintesi, chiunque potrebbe riconoscere una fumosa architettura argomentativa. Santarossa si vede già nelle vesti di un educatore politico. Di consegnare il verbo leghista ai giovani virgulti che si affacciano a quella parte.

Sembra quasi che Santarossa, dopo aver lungamente militato in partiti che si distinguevano dalla Lega nord, raggiunta una invidiabile età politica, alla fine, come fosse stato colpito lungo la via di Damasco, avesse improvvisamente compreso ciò che nei suoi primi 30 anni di storia politica, gli era precluso comprendere.

Conclusione del ragionamento: essendo sempre stato persona vigile e attenta, con questo passo liquida in un sol colpo tutta la sua esperienza precedente. Valter è rinato a nuova vita politica.

Si tratta di capire se il mondo delle camice verdi si appresterà a dar credito a una persona, che nel cuore della sua vita amministrativa politica, non ha mai in alcun modo, accolto le insegne e le istanze del popolo di Bossi e Salvini.

Meglio per lui, suggerimento fatto con il cuore, che si metta a disposizione per il suo nuovo partito e aiuti i rampolli della nuova generazione, non con parole o insegnamenti vari, ma spingendo la carretta e offrendo così solo la sua benedetta forza fisica.

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