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Il boom sbarchi nel 2021. Dati Ministero Interno

Sbarchi triplicati e non solo. Gli “esperti” del virus dimenticano altre notizie

Lo sapevate che rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno gli sbarchi clandestini di migranti sulle nostre coste sono triplicati? Probabilmente non lo sapevate. Però sono sicuro che sarete informatissimi su quali sono i divieti e le restrizioni alle quali siete sottoposti quotidianamente.

Avete una vostra opinione informatissima riguardo al vaccino giusto per voi oppure conoscete meglio di
chiunque altro come si è propagato il virus: sei un tipo da pipistrello o da complotto? Sapete ovviamente il colore della vostra regione, se il supermercato di fiducia è aperto alla domenica oppure no (è aperto, la scuola magari può chiudere, ma il supermercato non può chiudere nemmeno per Pasqua!), avete
una panoramica sulla crisi economica e sapete anche che presto ci si potrà fare una vacanzuola all’estero mentre l’agriturismo del paese vicino chiuderà silenziosamente i battenti.

Il Covid è diventato il “trend topic”, ovvero l’argomento di tendenza, oscurando completamente quelli che lo hanno preceduto: emigrazione e crisi climatica su tutti. Questo significa forse che i vecchi problemi, proprio grazie al Covid, si sono magicamente dissolti? Macché! Gli sbarchi, come detto in apertura, sono triplicati mentre in giro si vedono sempre più alberi mozzati a terra (se non mi credete
prendete il treno e fatevi un giro sulla tratta Mestre-Bologna anche se probabilmente non lo potrete fare…) e per il 2021 abbiamo già superato il limite di legge sulle pm10. Ah, è il 21esimo anno di fila che sforiamo, lo sapevate? Probabilmente no.

Saprete però che il lungomare di Napoli è stato interdetto alle passeggiate pasquali e che hanno vietato le grigliate a pasquetta.

Ci sono informazioni molto rilevanti, o che perlomeno lo erano fino a qualche mese fa, che non godono più di alcuna risonanza mediatica. Il “trend topic” è una moda: dura lo spazio di una stagione ed è pronto ad essere scalzato da una crisi più accattivante. Sia ben inteso: la vecchia crisi non cessa d’esistere se non gode più delle nostre attenzioni, è soltanto che passa sottotraccia. Dopotutto i giornali si devono vendere, ai talk show si deve assistere e i partiti politici devono sottoscrivere tessere.

Il mondo è profondamente cambiato in quest’ultimo anno e questa nuova situazione non ci ha portato nulla di buono. Chi ci diceva che ne saremmo usciti migliori o che sarebbe andato tutto bene è stato sbugiardato. Avete ancora voglia di disegnare arcobaleni e di appenderli alle finestre?

E’ sotto agli occhi di tutti che stiamo male, che siamo carichi di rabbia e pieni di paure. I suicidi sono in pauroso aumento ma sembra che a nessuno interessi: “Un inadatto in meno a questo mondo!”, sembra essere il pensiero silente che bolla questi gesti disperati. A togliersi la vita però ora sono i ragazzini, quelli a cui questo lockdown (tradotto in italiano: “confinamento”, vi suona meglio?) sta facendo perdere pezzi importanti di vita che non torneranno più.

Riprendiamoci la vita, usciamo da questa infodemia da Covid che ha l’effetto di monopolizzare i nostri discorsi, i nostri pensieri, le nostre paure…rimanendo fissi su questo punto stiamo accettando cose inaccettabili come il confinamento o il coprifuoco, misure che dovrebbero essere adottate in caso di guerra, di terrorismo o con quelle persone che si macchiano di qualche reato.

Noi non siamo in guerra e non abbiamo commesso nessun reato: svegliamoci! Usciamo da questa narrazione e ricominciamo ad interessarci anche di altro. Volgiamo il nostro sguardo, sempre più desolatamente triste e spento: alla natura, all’arte, alla bellezza. Riprendiamoci in mano le nostre vite, non lasciamocele scivolare via.

Il tempo passa e non torna più. Il grande Erik Eriksson, padre della “Psicologia del Ciclo di Vita”, sosteneva che ci sono dei momenti precisi (“ere”) per fare alcune cose (“sfide”) nella vita: giocare da bambini, sperimentare la vita da adolescenti, costruire la propria vita professionale e il proprio nido nell’era adulta e così via.

Chi non raccoglie queste sfide nei tempi giusti si avvicinerà alla fine della vita col rimpianto di non aver vissuto pienamente e chiuderà gli occhi con un senso profondo di frustrazione. Bella fregatura!

Non lasciamoci monipolizzare da nessuna agenda mediatica o politica, riprendiamoci la nostra libertà di pensiero. In un momento storico nel quale il nostro corpo è confinato, la mente deve poter volare.

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