La pandemia non si è fermata, in queste ore nel mondo si registrano picchi di contagi mai avuti finora e, nonostante sia stato ben chiaro che non si tratta di “un’influenza come le altre”, come qualcuno sosteneva ad inizio anno, sembra che ci sia ancora chi si permette di sfidare il Coronavirus.
Negli Stati Uniti, dove il numero dei contagi è altissimo, si organizzano dei “Covid Party”, vere e proprie feste create appositamente per farsi contagiare col fine di immunizzarsi. Il risultato di queste follie può essere riassunto dalle strazianti parole di pentimento di un giovane uomo sul letto di morte infettato proprio in questi folli ritrovi. In gran Bretagna il Premier Johnson
teorizzava sull’immunità di gregge, trovando anche il tempo per prendersi gioco degli italiani mammoni che si preoccupavano dei loro vecchi, salvo poi innestare clamorosamente la marcia indietro quando la terapia intensiva ha spettinato ulteriormente la sua folta chioma bionda.
Più vicino a noi, in una famosa spiaggia per scambisti in Croazia, un’orgia estiva si è trasformata in un gigantesco focolaio contagiandone i partecipanti.
Ogni paese ha affrontato a suo modo il Covid 19 e ogni persona si è fatta la sua personalissima idea in merito. Abbiamo assistito attoniti ai dibattiti/scontri fra quelli che dovevano essere i massimi esperti e che dovevano indicarci la retta via da seguire capendo che forse non c’è un unico modo di affrontare il virus. Confusione, sofferenza e tanto rumore: un clima ideale per instillare dubbi e magari anche nuove teorie complottiste.
Nel mondo dove: “La tua opinione è molto importante per noi”, frase creata ad hoc da quelle persone che sono pagate per creare a tavolino i nostri bisogni di consumo, la scienza è diventata un optional. Non serve studiare, basta informarsi! Molte ricerche hanno scoperto (l’ovvio!) che la maggioranza delle persone si sofferma soltanto sul titolo e non prosegue nella lettura degli articoli
che si trova davanti.
“Non sono un virologo, ma…”, oppure: “Scusate l’ignoranza, …” sono due terribili incipit usati sempre più spesso da chi vuole dire la sua su di un argomento del quale sa poco o nulla. Abbiamo opinioni su tutto: economia, finanza, vaccini, moduli e schemi calcistici, 5G, scie chimiche e chi più ne ha più ne metta. “Uno vale uno” amano dire i grillini. E’ uno slogan molto romantico ma che in questi casi risulta essere pericoloso perché infonde alle persone quel senso di specialità che molte volte le porta al ridicolo.
“So di non sapere!” invece era l’atteggiamento verso la vita dell’immenso Socrate, il più saggio fra gli uomini. E’ L’umiltà, non l’opinione, che porta l’essere umano alla scoperta e alla conoscenza, in una sola parola: ad elevarsi.
Ma piuttosto che lavorare per crescere, col rischio di mettere in crisi le proprie certezze, talvolta si preferisce mettersi al sicuro dietro alle proprie ideologie. La pigrizia cognitiva, e non solo, è una caratteristica di noi umani ma è anche il nostro peggior nemico interiore.
All’immagine delle orgie o delle feste per contagiarsi, preferisco quella del giovane Jihad Al-Suwaiti, uno che per stare vicino alla madre morente si arrampicava ogni sera sulla finestra della camera d’ospedale dove la donna era ricoverata fino al giorno della morte.
Non c’è più tempo né la voglia per scusare l’ignoranza.