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Una bara
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Sei più morto di me

Siamo risucchiati in una enorme chat virtuale, un potentissimo vortice che inghiotte tutti e dove tutti
parlano di vaccini e covid-19. La classica chiacchiera da bar che prima si concentrava su calcio e tv oggi è monopolizzata da questi argomenti.

Addirittura il virus incomincia ad essere infastidito da una crescente notorietà dei vaccini. Quel che sembra invece sfumare è l’effetto dramma.

Per me l’effetto dramma è lo shock che si prova quando si viene a conoscenza di una morte prematura e violenta e che nel caso del COVID-19 è rappresentata da numeri impressionanti: 2.744.543 morti nel mondo, e ben 104.942 in Italia. Di queste morti si parla troppo poco e sembra che ci si stia abituando.
Questo è, a mio avviso, un grosso errore.

Per capirci, riporto alcune notizie da principali testate giornalistiche di vari paesi:
– Le Parisien: Disneyland Paris riaprirà i battenti ma non per accogliere i visitatori del primo parco divertimenti europeo ma per ospitare un centro di vaccinazione per accelerare la campagna vaccinale contro il COVID-19.
– El Mundo: Cresce il tasso di vaccinazione con gli occhi puntati su un nuovo aumento dei casi di coronavirus.
– Welt: A causa del numero crescente di infezioni, i primi ministri temono che la loro gestione della crisi possa fallire. Fanno appello ai cittadini affinchè si isolino volontariamente. Amburgo vuole regole uniformi a livello nazionale anche sulle restrizioni all’uscita.
– The New York Times: Varianti e restrizioni semplificate, spingono di nuovo il virus in aumento negli Stati Uniti. L’aumento è in parte il risultato di ampie interazioni e i governatori tornano a nuove restrizioni.

E’ evidente come l’Italia sia in una situazione molto simile ad altri paesi, pur avendo esponenti politici diversi. Non facciamo sempre quelli per cui l’erba del vicino è sempre più verde. Come se ci fosse differenza tra i 2.744.543 morti nel mondo e le strategie per combattere il virus. Tutti vogliono tornare alla normalità, obiettivo possibile solamente con il raggiungimento della soglia minima di immunità di gregge, cioè vaccinare più popolazione possibile nel minor tempo possibile.

A dimostrazione riporto quanto scritto dal Evening Standar , principale quotidiano di Londra che in un articolo del 28 marzo 2021 evidenza come l’efficiente campagna vaccinale nel Regno Unito ha ridotto del 31,7% i decessi negli ultimi 7 giorni. Eppure nel nostro paese la campagna vaccinale che ancora deve partire seriamente, trova ostacoli proprio in alcune di quelle persone che vogliono tornare alla normalità.

Il personale medico sarà probabilmente obbligato alla vaccinazione con un prossimo intervento legislativo che si rende necessario per risolvere il problema della presenza di una importante fazione di lavoratori no vax.

Purtroppo sui media alcuni influenti giornalisti insistono con messaggi del tipo liberi tutti, dando il LA a fenomeni di disobbedienza che portano i più insofferenti a non rispettare i divieti imposti dal governo.
Eppure, quanto successo in Serbia e proprio in queste ore negli Stati Uniti dovrebbe far riflettere.
Abbassare la guardia ha il risultato di tornare indietro , di dare più forza al virus e allontanarci dal
ritorno alla normalità o meglio al nuovo mondo che ci sarà dopo questa pandemia.

Pensare che la colpa sia sempre degli altri in questo momento non aiuta.
Non ci sono differenze quando si parla della morte.

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