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Il Generale Figliuolo ospite di Fazio a Che tempo che fa
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The day after tomorrow: rossi…e vaccinati chiusi a casa

Da lunedì 15 marzo in Italia abbiamo 11 regioni rosse, 9 gialle e 1 bianca, la fortunata Sardegna. Nelle zone rosse e arancioni si continuerà a subire costrizioni dettate da divieti che, oltre a imporci il coprifuoco dalle 22.00 alle 05.00, limiteranno gli spostamenti, le visite ai parenti, le attività scolastiche.

Nelle zone arancioni e rosse, ristoranti, bar, negozi continueranno a dover convivere con divieti incompatibili con la salute delle loro attività, divieti che, nel caso, sanno molto di tortura, eutanasia.

Nei prossimi giorni di richiusura però dovrebbe anche partire una seria campagna vaccinale nazionale che ha l’obiettivo di raggiungere a regime il numero di 500 mila somministrazioni al giorno su base nazionale, vaccinando almeno l’80% della popolazione entro il mese di settembre, triplicando così il numero giornaliero medio di vaccinazioni delle scorse settimane, pari a circa 170 mila.

Sembra quasi di vedere la luce in fondo al tunnel.
Ma poi, pensi che ad oggi in Italia sono state somministrate 6.430.266 dosi di vaccino, quindi circa un decimo della popolazione nazionale vaccinata non potrà comunque godere di alcun vantaggio perché i divieti varranno anche per loro. Uno poteva pensare che dopo l’inoculazione del vaccino, i vaccinati, avrebbero potuto incontrarsi a pranzo o a cena e tornare ad una parvente normalità. Invece no , non potranno. Anche loro dovranno rispettare le regole almeno fino al 6 aprile.

La somministrazione di 6.430.266 di dosi di vaccino è evidentemente il risultato di una campagna vaccinale troppo lenta. E’ troppo lenta per la sopravvivenza di ristoratori, commercianti, albergatori, partite iva. E’ troppo lenta per chi da un anno continua a lavorare in condizioni stressanti come ad esempio commesse/si e cassiere/ri dei supermercati che ogni giorno devono fare i conti con clienti disubbidienti che abbassano la mascherina per rispondere al telefono quando sono in fila in cassa o per leccarsi pollice indice e medio per aprire un sacchettino per riporvi la lattuga presa a mani nude.

Per tutto il settore sanitario che ha subito la pandemia quando è arrivata ma l’ha subita ancor di più quando sperando fosse domata, l’ha vista ritornare. E’ troppo lenta per i bambini, gli adolescenti che non riescono a convivere con una reclusione che li
tormenta e angoscia oggi e rischia di condizionare negativamente il loro futuro. Troppo lenta per il piccolo credito, per il credito al consumo.

Troppo lenta per tutti i lavoratori che hanno perso il lavoro, e per quelli che stanno perdendo parte importante del loro reddito a causa della cassa integrazione e quindi potere d’acquisto. Per tutti è troppo lenta, per le conseguenze psicologiche più o meno evidenti, causate da un anno di non vivere.

Intanto ci affidiamo al Ministro Speranza e alla speranza.
Alla speranza riposta sul nuovo Commissario Straordinario il Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo, immaginando gestirà la campagna vaccinale nel segno del successo. Ma se 6.430.266 persone vaccinate dopo, questa malattia infettiva che per sopravvivere cambia più velocemente di quanto la ricerca scientifica riesca a scoprirne la vulnerabilità ci tiene ancora tutti sotto scacco, cosa ci aspetta il giorno dopo il 6 aprile 2021?

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