“Un tempo queste erano mete meravigliose per il turismo mondiale”, comincia così lo spot shock a firma dei Comuni della Locride che sta facendo infuriare i residenti del Nord Italia, terre dove si registra “il dilagare dell’epidemia e non sarà più possibile praticare una cultura di massa del turismo”. Foto, di una spiaggia affollata della riviera romagnola o del litorale veneto o, perchè no, forse della Versilia.
Al Nord, evidentemente, dove c’è “il sistematico sfruttamento del suolo e un impatto ambientale devastante” a differenza della Calabria che ha “la cultura del rispetto del suolo…e del distanziamento sociale”. Non paghi, questi geniali spin doctor di una politica del “ruba il turista per sempre”, scrivono ancora: “zone d’Italia dove i tassi di inquinamento sono alle stelle e una politica dell’ambiente suicida ha fatto sì che per decenni le polveri sottili uccidessero migliaia di persone”.
Ora, sarebbe facile citare i dati di P.i.l regionale e perfino le differenti presenze di turisti (70 milioni all’anno nel solo Veneto) che evidentemente preferiscono strutture e accoglienza ben organizzata rispetto a certi luoghi del Sud. Perchè è la regione con il più alto numero di siti Patrimonio Unesco ed è la terra di Venezia, Verona, Padova, le Dolomiti e il Lago di Garda e molto altro.
Ma il problema è che scadremmo nella più becera presunta concorrenza nella Penisola, facendo il gioco di chi pensa di strattonare qualche turista ad altre mete. Considerato poi come in quanto a storia, cultura tradizione e bellezza la Sicilia abbia ben più da dire magari rispetto a mete citate nel video shock. Quanto di più sbagliato.
Allora agli amici calabresi dobbiamo insegnare che oggi è l’unità che fa la forza. Un messaggio unico di valorizzazione del nostro paese all’estero. Perchè è il più bello del Mondo e qui c’è posto per tutti.
A proposito, mi raccomando, andate in Calabria. Hanno bisogno di turisti, è evidente.