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Il Presidente Draghi al Senato

Una politica “Beautiful”: la soap opera tutta litigi e lacrime

Da quando è iniziata la pandemia i teatri hanno chiuso i battenti e un gran numero di lavoratori dello spettacolo sono rimasti senza lavoro. Hanno chiuso gli spettacoli ma il pubblico, grazie alla politica, ha potuto assistere ad un teatrino di tutto rispetto, roba che nemmeno gli sceneggiatori più fantasiosi riuscirebbero a partorire.

In molti hanno paragonato gli avvenimenti e gli avvicendamenti di governo al “1984” di Orwell, ma io credo che si sbaglino. A me sembra che l’accostamento più appropriato sia quello della soap che negli anni ’90 andava per la maggiore: “Beautiful”. Per anni masse di telespettatori di tutto il mondo sono rimasti incollati al teleschermo per sapere se il bel Ridge preferisse la mora Taylor o la biondazza Brooke.

Non vi ricorda anche a voi il dilemma del “doppio forno”? La bionda o la mora, i nazifascisti o il “partito di Bibbiano”? E’ un po’
come faceva il rampollo della famiglia Forrester, bello e gentile, che passava agilmente dall’una all’altra con una leggerezza disarmante. E la cosa veramente curiosa è che Ridge riusciva a passare sempre per quello buono.

Ma quali sono state le reazioni degli italiani dopo la caduta del Nostro?

“Siamo gli unici onesti in questo marasma di corrotti! – continuano a ripetere sulle bacheche dei social gli amanti di Ridge – Ci hanno promesso il ministero verde…” come a dire: quelli che c’erano prima dell’ecologia se ne fregavano, adesso ci penserà il banchiere a ridipingere di green il nostro mondo. Già, ma chi c’era prima sulla scena?

Sulla stessa linea ci sono i filo-Brooke, che non vogliono assolutamente governare assieme ai Tayloristi, e che si dicono pronti e fiduciosi a ripartire ripensando a: cultura, scuola, efficientamento energetico e gnocco fritto. Anche loro vogliono un cambio di passo affinché nulla sia come prima, cioè… quando i protagonisti erano loro!

E i Tayloristi cosa dicono? Per il bene della famiglia Forrester sono intenti a dimenticare i torti subiti da Ridge, e ad alcune loro battaglie storiche, e si dicono prontissimi a giurare fedeltà al saggio europeista. Sento molto parlare le persone di “responsabilità”, di scelte fatte “per il bene…” oppure, la mia preferita: “il governo dei migliori”. Sono però parole dette dai loro leader politici e che spesso le persone ripetono come quando da bambini recitavano le poesie di Natale davanti ai parenti. Vogliono sentirsi parte del
progetto (“adesso tocca a noi!”), ma non si rendono conto che sono soltanto degli spettatori e che in campo ci vanno altri.

Noi siamo solo il pubblico pagante e, oltre a non poter giocare, non possiamo nemmeno decidere la formazione o se esonerare l’allenatore o tenercelo. Tutti questi cambi repentini e cambi di fronte hanno raffreddato gli animi di moltissima gente (la famosa
maggioranza silenziosa) che non vuole più partecipare a quel patetico teatrino visto finora. Non è disinteresse, si tratta piuttosto di amara realtà.

L’unica cosa che consiglio vivamente di fare è quella di non prendere troppo sul serio le soap opera perché la vita reale è un’altra cosa, e più rimaniamo incollati al “Grande Fardello” e meno vivremo le nostre vite. La vita è preziosa e non dovrebbe essere sprecata perché il tempo che passa non torna più indietro.

Ma se volete per forza assistere allo show, perlomeno dotatevi di pop corn!

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