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Il premier Giuseppe Conte

Usiamo la mascherina anche se servisse a salvare una persona sola

Si sta inasprendo. Il virus, anche da noi, ma più potentemente in altri Paesi europei e mondiali, ha ripreso a correre. Più o meno lo sapevamo. Era prevedibile che l’autunno fosse a noi sfavorevole.

È inutile illudersi che da qui a qualche mese la vicenda sarà risolta con qualche farmaco. Ragionevole è ipotizzare un suo impiego nella tarda primavera 2021 o forse anche dopo. Di fronte a tutto ciò dobbiamo rigorosamente utilizzare ciò che è in nostro potere.

Tre sono le pratiche che vanno seguite:

  • l’utilizzo della mascherina
  • mantenere la distanza dai nostri interlocutori
  • lavarsi frequentemente le mani. 

Già in alcune regioni è obbligatoria la mascherina da mettersi fuori casa, sia all’aperto, che al chiuso. Da noi in Friuli Venezia Giulia, per ragionevole condizione, si è optato, nel periodo estivo, per l’utilizzo solo nei locali chiusi.

Oggi, alla luce di quanto sta avvenendo, credo sia indispensabile estendere l’impiego. Qualcuno sosterrà che non è una misura totalmente intelligente. Non ha torto. Ma, se su 100 casi, 99 non danno alcun guaio, ma uno si, allora, per quest’ultimo, è onorevole adottare quel provvedimento. Non serve che io spieghi perché.

La distanza tra le persone non può essere in alcun modo calpestata: bisogna che la sensibilità di ciascuno si allerti non appena si profili un contatto con altri soggetti.

Sul lavarsi le mani, senza essere maniacali, ma al rientro a casa, come all’uscita, è consigliabile consumare il rito con molta attenzione. Immagino che il nostro Presidente, Massimiliano FEDRIGA, da qui a qualche giorno, provvederà anche nella nostra Regione Fvg a dare indicazioni volte a garantire la salute di tutti i cittadini.

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