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Vota Antonio La Trippa

Si avvicinano le elezioni e la propaganda politica cresce, e con la sua sacralità partono gli slogan, le promesse e arrivano puntuali i sondaggi.

I candidati promettono  ai cittadini le prospettive più rosee e gli elettori più appassionati , vedono prossimo l’arrivo di una vita migliore!

Le soluzioni ai problemi fino a ieri irrisolvibili si rivelano come per incanto.
Ancora una volta si prospetta l’inizio di un nuovo risorgimento!

La strategia è sempre la stessa, “votami e una volta insediato, i tuoi problemi saranno un ricordo”

In tempo di elezioni le città sembrano destinate ad una splendida e definitiva trasformazione per poi restare, ad elezioni finite, con i soliti problemi.
Ogni 5 anni le soluzioni ai nostri mali, escono dal cassetto magico della politica, per poi ritornarvi subito dopo l’esito elettorale, a prescindere da vincitori e perdenti.

I programmi elettorali

Ad esempio in molti “libri delle favole”, scusate, programmi elettorali, spesso molto simili tra loro (a volte imbarazzanti copia e incolla), si notano progetti ambiziosi come:

La “tua città” SEMPRE PIU’ NEL FUTURO;

La “tua città” SENZA BARRIERE ARCHITETTONICHE;

La “tua città” UNA SCUOLA INNOVATIVA;

La “tua città” LIBERATA DALLA BUROCRAZIA;

La “tua città” CITTA’ GIARDINO.

Poi, finite le elezioni, il cittadino si trova a litigare con la burocrazia, in città sempre più sporche, dove il disabile continuerà a trovare le solite barriere architettoniche, l’adolescente le solite scuole fatiscenti e stagionate, dove l’unica sensazione di andare verso il futuro è il progressivo aumento delle tasse.

Sarebbe utile se dopo un periodo di depressione da pandemia, il cassetto magico restasse chiuso e i progetti si realizzassero grazie ad una seria gestione della cosa pubblica.

Da dove iniziare?

Incominciando a dare nome e cognome alla realizzazione del programma elettorale o come lo chiamo io, “al libro delle favole”.
Troppo poco giocare sulla simpatia/empatia dei candidati.

Per evitare che l’elettore si trovi costretto a scegliere un candidato piuttosto di un altro in base alla possibilità di avere in città una ruota panoramica piuttosto che un’ovovia, l’aspirante sindaco dovrebbe presentare un programma elettorale e contemporaneamente fare il nome degli uomini che dovranno realizzarne i vari punti.

A mio parere, ogni candidato insieme al suo programma elettorale, dovrebbe presentare anche la sua squadra, garantendo lui stesso per le persone che grazie a comprovate competenze, si impegneranno con lui a realizzare i punti del programma elettorale.

In pratica quando il candidato nel programma elettorale parlerà di abbattimento di barriere architettoniche, dovrebbe spiegare come e con chi intende intervenire, garantendo per il “chi”.

Invece, le elezioni restano il momento della fantasia, si apre il libro dei sogni per richiuderlo a fine elezioni, e spesso senza il lieto fine.

Se fosse ancora una volta così, allora inquilini, coinquilini, condomini, casiliani, quando andrete alle urne a fare il vostro dovere votate “Antonio La Trippa”.

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