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Mattia Santori in tenda "occupa" il Pd
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Zingaretti il giovane e la Sardina “bollita” che occupa il Pd

E’ stridente il contrasto degli ultimi giorni; due fermi immagine a confronto tra la sardina Mattia Santori che si accampa nella sede del Partito Democratico e l’ex leader del Nazareno che sceglie la trasmissione della D’Urso per l’intervista più attesa dopo l’addio alla leadership.

Generazioni a confronto, “politiche” per contrasto in uno strano mondo che è diventato liquido. Si dice così, quando della politica non si capisce più nulla e una direzione certa non c’è. “Liquida”, senza riferimenti alcuni ad evacuazioni. Eppure, a proposito, c’è uno che sceglie un atteggiamento giovanile, con un linguaggio nuovo di ribellione, di lotta ai sistemi incancreniti della politica. L’altro, è Mattia Santori.

E’ questa la stranezza del tempo che viviamo. “Zinga” parla ai più, va in Tv proprio da quella D’Urso di Canale 5 che i radical chic attendati da decenni nelle stanze del Pd osservano con disgustata puzza sotto il naso. E non basta nemmeno chiudere la zip della canadese per bloccare gli spifferi divenuti ormai cronica ribellione al segretario di turno. Erosione costante, non importa contro chi o per cosa. Semplicemente per garantirsi un certificato d’esistenza in vita. “Codardia”, anche se non lo dice apertamente, ma è questo che vede Zingaretti quando dice che i “correntisti” sono abili ad attaccare sui giornali, ma muti e con la testa bassa nelle riunioni interne che contano.

E così insomma questo strano mondo vede un giovane ribelle all’establishment, Zingaretti, e un’attempata sardina ormai bollita politicamente. Quello che pensa di applicare la molle politica studentesca (l’occupazione) alla politica degli scolaretti (il Pd, secondo loro). Tempi andati, ma i costumi non cambiano. E in un attimo, vengono stracciate decenni di serie proteste studentesche con l’unico obiettivo di garantirsi un pò di vacanza in più; ci si acciambella a picnic sui pavimenti del Nazareno proprio sotto la foto di un silente Berlinguer (per fortuna!).

Sono i cervelli in vacanza, modello Scout spinti ai confini dell’ignoto di Piazza Maggiore. Perché è più comodo guadagnarsi una pagina di giornale con metodi alla Grillo, piuttosto che prendersi un vero Vaffa da chi la politica seria, nel più dei casi, sa come si fa veramente.

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