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Vincenzo Marinese, Presidente Confindustria Venezia e Rovigo

Subito Mes e Zls: ecco da cosa partire per rilanciare il paese

L’industria italiana ha bisogno di certezze e di una prospettiva a lungo termine per affrontare la forte crisi scaturita dalla pandemia di Covid-19. Secondo Roberto Monducci, Direttore del Dipartimento per la produzione statistica dell’Istat, alla fine del 2020 il debito pubblico raggiungerà il livello più elevato della storia repubblicana, attestandosi al 155,7 per cento del PIL. Nel frattempo, l’Istituto nazionale di statistica stima per il mese di Aprile una diminuzione del fatturato del 29,4% su marzo.

In Veneto, l’indagine condotta da Unioncamere fotografa nel primo trimestre 2020 un crollo della produzione industriale regionale del -7,6% rispetto all’analogo periodo del 2019. In questo scenario, serve concertare un piano strategico che guidi nei prossimi decenni la politica economica e imprenditoriale italiana verso l’uscita da questa crisi.

Confindustria Venezia da tempo sta lavorando per l’istituzione della Zona Logistica Semplificata “rafforzata” nell’Area Metropolitana di Venezia e Rovigo. Attraverso le agevolazioni fiscali e gli strumenti di semplificazione burocratica previsti, la Zls permetterà di valorizzare il nostro tessuto industriale e di attrarre capitali italiani ed esteri. La sua realizzazione, infatti, potrebbe generare nel nostro territorio ben 2,4 miliardi di investimenti e 26.600 nuovi posti di lavoro, tra diretti e indiretti. Per questo essa
rappresenta un laboratorio di grande interesse, a vantaggio dell’intero Paese.

Sul piano nazionale, lo Stato deve porsi in ascolto del mondo produttivo e abbandonare l’approccio ideologico dimostrato troppe volte negli ultimi mesi. Basti pensare alla questione del Mes: non possiamo permetterci di essere contrari al nuovo Fondo salva-
Stati. Non siamo nella condizione di fare a meno dell’Europa. Laddove ci siano le condizioni per ricevere i soldi dall’UE, vanno immediatamente accettati.

Mi auguro che il confronto avviato dal Governo sull’impiego delle ingenti somme messe a disposizione dal Recovery Fund porti i risultati auspicati. Un simile ammontare di risorse sarà a nostra disposizione se l’Italia presenterà un piano credibile. Iniziamo, dunque, a stabilire le nostre priorità per saper cogliere la straordinaria opportunità che ci viene offerta.

Innanzitutto, serve investire sulle imprese per far aumentare il fatturato e favorire la crescita del Pil. È poi necessario abbattere i costi dello Stato, attraverso il risparmio, e ridurre il deficit. Nel frattempo, bisogna misurare la qualità e l’efficacia della spesa
pubblica, come ha evidenziato il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi nel corso del suo intervento agli Stati Generali dell’Economia. Se non riusciamo a concretizzare tutte queste azioni, una patrimoniale rimarrà l’unica alternativa. Un deficit tanto elevato, infatti, non ce lo possiamo più permettere.

Dobbiamo, infine, lavorare affinché avvenga un cambio di mentalità. L’industria, che dovrebbe essere aiutata a generare Pil, oggi è vittima della burocrazia. Finché gli imprenditori saranno ingiustamente considerati una categoria interessata solo al profitto,
le regole saranno sempre più severe e per punire i disonesti si colpiranno, ancora una volta, tutte le aziende!

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