Ricordate le immagini “pre-lockdown”? Quelle corse alla banchina del treno nelle stazioni del Nord direzione Sud? Ecco, qualcosa di molto simile sta già succedendo con vacanze riprogrammate, prenotazioni imperanti e spostamenti anticipati per evitare i divieti di spostamento tra regioni o comuni nei giorni clou delle prossime vacanze natalizie.
Ecco il primo effetto del Dpcm, in un racconto di Natale che sembra uno di quei film che i palinsesti vestono ciclicamente durante le festività come un maglione con le renne. E poi quell’assurdità dell’isolamento al rientro dalle vacanze all’estero dopo il 21 dicembre. Non ha nessuna giustificazione epidemiologica “vietare” il tampone. Allora lo dicano, è un’ulteriore ingerenza nelle libertà con l’intento di costringerci alle vacanze in casa. Pensate solo a chi magari ha parenti all’estero e viene complicato non poco il ricongiungimento.
L’anno scorso in questo periodo oltre 10 milioni di persone si sono mosse per le festività. Con impianti chiusi, sci bersagliato dai divieti e viaggi internazionali sconsigliati, cosa resta? Anticipare scambio regali, cene e cenoni, messe fuori dai divieti. Ecco.
Ne è una testimonianza il fatto che già ieri l’assalto ai treni era testimoniato dalle prenotazioni. Completi i tre Frecciarossa promeridiani da Roma a Lecce il 18 dicembre, il Milano-Reggio Calabria e anche il Milano – Napoli del 20. Si fa presto, direte, con capienza al 50% sui convogli. Ma non va diversamente per gli spostamenti in pullman. Le compagnie vedono rapidamente volatilizzarsi le disponibilità nei giorni che precedono, di molto, il Natale e le consuete “partenze intelligenti”.