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Un istante del video shock

Polizia e aggressioni: “telecamere per la nostra sicurezza” parola di agente

La foto del Duomo di Milano è eloquente, disegna perfettamente il quadro operativo della Polizia di Stato e delle Forze dell’Ordine Italiane, chiamate ogni giorno a svolgere un pericoloso e indispensabile compito per la sicurezza della cittadinanza!

Ma siamo sicuri di riuscire a fare tutto ciò con le normative legislative in atto? Siamo sicuri che i poliziotti siano difesi nell’espletamento del giusto compito assegnatogli? Questo dilemma diventa evidente quando ci si trova ad operare su strada, lo si evince dalla foto qui riportata, e dai tanti altri video ove, in questi ultimi tempi, si vede la polizia accerchiata dalla gente che ne impedisce o ne complica le sue funzioni, il tutto indica chiaramente che le leggi a tutela degli operatori di polizia non consentono un sereno svolgimento del loro lavoro e pertanto non fanno la possibilità di garantire la sicurezza dei cittadini e degli stessi operatori.

Vanno delineati dei protocolli normativi e operatovi chiari e univoci su tutto il territorio nazionale, vanno appesantite le pene per l’aggressione e l’oltraggio al pubblico ufficiale, vanno garantite le misure cautelative ai colleghi in servizio che rischiano ormai ogni giorno denunce e provvedimenti oltre che la vita in strada abbandonati dallo Stato che difendono.

Sotto la lente di ingrandimento, grazie all’uso indiscriminato di video girati dai telefoni, c’è bisogno più che mai di dotare le nostre F.O. di telecamere fisse sulle vetture e di body cam da fornire ad ogni operatore sul territorio, in modo che non vengano divulgate soltanto parti di girati ad uso fazioso, ma tutta la fase dell’operazione dall’inizio alla fine e soprattutto per avere delle prove chiare ed incontrovertibili dei fatti accaduti durante gli interventi.

I costi non sono esorbitanti e tutto potrebbe essere portato in dotazione in breve tempo se il Governo volesse tutelare i suoi uomini, d’altronde queste attrezzature, sopratutto quelle fisse, sono già su alcuni mezzi della polizia stradale per cominare i verbali del codice della strada agli utenti, per cui non credo ci siano troppi ostacoli nel formalizzare la cosa anche per gli operatori delle volanti o altri reparti operatovi.

I fatti di Marina di Carrara, di Milano e molti altri in questi ultimi mesi, pretendono attenzione da parte del Ministero, il quale, deve provvedere a tutelare suoi dipendenti.

Anche a Trieste, dopo l’arresto eseguito in piazza Goldoni per l’aggressione a una donna con un coltello, erano piovute critiche sull’operato degli agenti; bene è giunta l’ora di adeguarci ai tempi e alle altre polizie d’Europa ove questi mezzi tecnologici sono ormai da anni in possesso degli operatori di polizia, non si parli di Europa solo quando fa comodo, ma si assurga da essa anche le migliorie tecniche per la tutela delle F.O.

Edoardo Alessio, segretario Fsp Polizia Trieste

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