Elezioni, Zaia: la sfida è solo con Salvini

I campionati sono diversi. Uno è l’onesta serie B, con protagonisti arrembanti e più di qualche giocatore a fine carriera. Altri ancora scesi di categoria magari per continuare a tirare qualche calcio e sperare di sentire i tifosi inneggiare da quegli spalti sempre un pò più vuoti (e la Covid non c’entra). L’altro, solo, gioca una sfida completamente diversa.

La “corsa è sempre con te stesso”, recita il monologo di un celebre film, ma qui la questione assume contorni ben più significativi in ottica futura e nella perenne dicotomia Lista del Presidente e Lista Lega; Luca Zaia e Matteo Salvini. Una conferma arriva dal diktat interno a firma Lorenzo Fontana (segreteria regionale Liga Veneta per Salvini Premier), con cui si sostiene chiaramente che bisogna “correre” per la Lega: “Buongiorno a tutti, si ribadisce che tutte le sezioni territoriali devono fare campagna elettorale solo per la Lista Lega”. Messaggio riportato da Marco Bonet per il Corriere del Veneto.

Ed è “La Questione” che smuove gli animi nel centrodestra a trazione Zaia in Veneto. Dove già la subalternità della storica Liga Veneta a Milano viene mal digerita; le candidature passano solo se il setaccio salviniano ha sminuzzato i nomi e, ora, se si riesce a ridurre quanto più possibile il dilagante ruolo del Governatore che venne da Bibano. E quest’ultimo, come si sente dal video, per disinnescare ogni polemica pesca dal cilindro perfino la “bersaniana” azienda. “Non ho mai visto un partito, anzi diciamo un’azienda, che fa promozione per un’altra azienda”.

Vicenda già emersa a ogni tornata elettorale, compresa quella che portò alla guida di Cà Sugana il leghista Mario Conte. Eccezione assoluta, nella compagine a sostegno del trevigiano per il dopo era Gentilini-Gobbo, fece la sua comparsa la Lista Zaia. E già allora, i timori che quell’elenco raccogliesse più preferenze del verde-ora-blu Carroccio aveva fatto tremare. Scenario poi scongiurato.

Ora, però, è un’altra storia. Zaia rischia un ingombrante exploit, tale da innervosire ulteriormente Salvini? Il Doge si prepara alla partita nazionale? E’ una fantasia ricorrente solo dei giornalisti o una rivalità alimentata dagli avversari per creare frizioni nella Lega? Preludio alla sfida futura, a una Lega più moderata, a una nuova leadership accentratrice nel centrodestra?

A guardare gli ultimi sondaggi, il campionato nel quale milita Zaia è quello dell’iperuranio, una rampa di lancio che però nasconde insidie. La prima, facilmente superabile per chi è lieto di avere simili problemi, è quella di non rispettare la percentuale di voto che i sondaggi accreditano. Se Zaia dovesse raccogliere meno del quasi 77% che gli attestano nel sondaggio pubblicato dal Sole24Ore o il 74% di quello di Pagnoncelli per il Corriere della Sera sarebbe una incrinatura? Difficile da sostenere perfino per i suoi avversari degli altri campi da gioco.

La seconda insidia è più legata alla reazione del “Caro Leader”, il Salvini-pigliatutto fino a poco tempo fa, un capo che molti ritengono giri a vuoto da più di un anno. Ma queste elezioni sono come le ciliegie: una tira l’altra e un successo del centrodestra in Puglia, Campania o Toscana, se non il cappotto, potrebbe stravolgere ogni cosa. E ridimensionerebbe non poco il dilagante Zaia che i detrattori vorrebbero nella platea nazionale.

Ma la terza insidia, la più autorevole, è più un progetto di vita che un rischio in questo scacchiere. Cosa vuole fare Luca Zaia? Siete proprio sicuri che ambisca al tritacarne della politica nazionale? Alle lungaggini dell’amministrazione centrale, alla lentezza di una macchina che macina leader e premier con la velocità di un click?

Sembra più quel politico che piuttosto resta fermo un giro e magari si ripresenta alla tornata elettorale successiva. Quale? Quella di Presidente della sua Regione, che domande.

 

Ferdinando Avarino

Lorem ipsum ecc...

Lascia un commento