La vita è musica, per fuggire dalle ansie di oggi

La musica è una meravigliosa via di fuga dalla paura, le ansie quotidiane, le mani che cercano invano qualcosa da fare.
E’ libertà, pazienza, parole dimenticate ed inventate, ricordi, uno scroscio di emozioni nel fondo dello stomaco, la sveglia che suona, la gola riarsa dopo una serata di bevute, un panorama mozzafiato, la pace.
Il suono ed i significati si accompagnano magistralmente per creare in noi valanghe esperienziali, picchi adrenalinici e discese verso un ignoto dolore.
“Quelli che restano”  di Elisa e De Gregori (per gli amici nostalgici il buon “Degre”) ne è un mirabile esempio. A mio parere si intende.
E’ un testo che ti porta ai vertici dell’emozione, poi negli abissi del razionale. Rammenta chi hai accanto, ravvivando i colori di chi hai perduto.
Ti lascia ” di notte luci spente e finestre chiuse” senza andartene davanti al portone,  rende gli occhi “vigili e attenti e selvatici, degli animali”, costringe ad essere quelli che “barcollano su tacchi che ballano…che anche voi chissà quante volte ci avete preso per dei coglioni…”.
E’ un po’ la summa della vita: andiamo per la nostra strada, ci comportiamo bene, siamo affettuosi e fuori contesto in un mondo troppo veloce e povero di sensazioni, ci sentiamo ai margini e quasi costretti a chiedere scusa per la nostra umanità ma poi… “siamo quei pazzi che venite a cercare”.
Perché?
Oggi più che mai sentiamo il bisogno vero e profondo di chi è fuori dagli schemi, chi sorride dietro una mascherina illuminando lo sguardo di gioia, chi raccoglie un pacco di riso che l’inserviente sta sistemando nello scaffale del market, chi ripone le posate sul piatto e le porge  al cameriere con un cenno di comprensione, chi non usa frasi di circostanza se ti incontra in ascensore…chi ha il coraggio di dire ” come stai non te lo chiedo”.
In fondo è davvero semplice usare anima e cuore.
E’ che non è facile e quindi, spesso, adottiamo il lamento comune per creare quel ponte che, invece, la ricerca del bello, rende un percorso molto più tortuoso.
Eppure, quando arrivi in cima al monte, la fatica sofferta sparisce e quello che ti riempie la vista ed il cuore, è un panorama indescrivibile!
“…Ma quando siete stanchi e senza neanche una voglia, siamo noi quei pazzi che venite a cercare…”
Venite pure a cercarmi!
Barbara Fiori
Happiness Coach

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